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TERMOLI _ “Prestavo servizio presso la Tenenza dei Carabinieri di Agnone quando ci arrivò la notizia dell’assassinio mafioso di Dalla Chiesa e conserverò per sempre il ricordo del gelo che ci cadde addosso insieme allo sdegno e alla rabbia”. Queste le parole del consigliere regionale molisano del Pd Michele Petraroia, oggi a Termoli, nel trentesimo anniversario della morte del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Una cerimonia, con deposizione di una corona d’alloro in Piazza Monumento, e un convegno si sono tenuti in citta’ nella sede dell’Università del Molise, presenti il rettore, Giovanni Cannata, i vertici dell’Arma in Molise e autorità civili e militari.
Alle 17.30 è stata depositata una corona di alloro in Piazza Monumento davanti la statua del Milite ignoto e poi si è proseguito con un convegno nella sede locale dell’ateneo.
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Al centro dell’incontro pubblico, il traffico di “schiavi” tra la Puglia ed il Basso Molise. Quotidianamente immigrati spesso clandestini o irregolari vengono condotti nelle campagne tra Campomarino e Portocannone per lavorare la terra 12 ore senza sosta ed in condizioni igieniche deprecabili.
A testimoniare quanto sta accadendo, la moglie di Gheorge Radu, l’immigrato morto sul ciglio di una strada della periferia di Campomarino senza essere aiutato dai compagni di lavoro perchè fuggiti dalla paura di essere scoperti.
“C’è qualcuno che guadagna da tutto questo _ ha dichiarato Petraroia _ per questo le istituzioni non possono rimanere silenti rispetto a quello che sta accadendo in questa zona. Imprenditori agricoli pugliesi affitano campi in questa zona e conducono ogni giorno gli immigrati a bordo di mezzi per poi riprenderli in serata e riportarli in PUglia, verso Torremaggiore. Anche per Gheorge Radu è accaduto lo stesso. A questo bisogna dire basta“.