Questi i fatti: lo scorso 21 maggio in Santa Croce di Magliano (CB) un 51enne del luogo ,al mattino, ha la brutta sorpresa di constatare il furto della propria autovettura di cui fa denuncia ai Carabinieri del luogo. Il giorno dopo riceve a casa una telefonata nella quale un anonimo interlocutore gli propone di versargli la somma di 2000 euro per riavere l’autovettura; l’uomo risponde che deve pensarci un po’ e avverte immediatamente i Carabinieri della Compagnia di Larino.
Durante le successive telefonate la richieste scende a 1500 euro, anche in virtù del non elevato valore della Opel Vectra; la trattativa, guidata dagli investigatori dell’Arma, si conclude con un appuntamento fissato per ieri 26 maggio nei pressi della villa comunale di Torremaggiore.
Qui gli uomini dell’Arma avevano predisposto un dispositivo di osservazione e controllo, bloccando tutte le vie di fuga anche con l’utilizzo di personale in abito simulato per non insospettire l’estortore; le istruzioni erano quelle di lasciare il plico contenente le banconote, preventivamente fotocopiate quali prova del delitto, sotto un bidone della spazzatura di colore giallo.
Fatto questo, dopo pochi minuti si avvicina un giovane a bordo di un quad che, raccolto il pacchetto, si accinge ad allontanarsi; immediatamente viene circondato dai militari e , dopo una breve fuga a piedi, bloccato ed arrestato. Lo stesso giovane ha poi condotto i Carabinieri nel luogo ove teneva nascosta l’autovettura, che veniva quindi restituita al proprietario. Il consiglio è sempre quello di denunciare questo tipo di estorsioni, che il 90% delle volte, spesso nel Basso Molise, conseguono al furto di autovetture o mezzi agricoli: solo evitando di pagare e mettendo le Forze dell’Ordine in condizione di arrestare i malfattori la piaga del “cavallo di ritorno” può essere debellata.