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MONTENERO DI BISACCIA – Cinquemila molisani firmano la class-action sull’acqua, la prima causa collettiva in Italia e attendono l’udienza del 24 marzo a Roma per la quantificazione del danno. Saranno rappresentati gratuitamente da un avvocato d’eccezione, Antonio Di Pietro che, per la speciale occasione, è tornato a calcare le sedi dei tribunali. Una folla ieri pomeriggio lo ha accolto davanti la sala consiliare del Municipio di Montenero di Bisaccia dove ha incontrato centinaia di famiglie del posto per illustrare il lavoro svolto fino ad oggi e le nuove tappe della causa collettiva pubblica che si sta estenendo anche in altre regioni d’Italia. Le adesioni sono ancora in corso. Gli interessati possono rivolgersi anche nei prossimi giorni alla sede dell’Idv di Montenero di Bisaccia. Il Tribunale di Roma ha ammesso, con ordinanza, la richiesta di risarcimento pubblico collettivo avanzata nel 2011 dal partito, da Federconsumatori, Arco Consumatori e Lega Consumatori. Con l’iniziativa, associazioni e partito hanno chiesto i danni per i problemi subìti da circa 80 mila molisani, residenti in 8 Comuni del litorale e dell’immediato hinterland rimasti senza acqua potabile durante le festività natalizie, a causa della presenza di trialometani nell’invaso del Liscione da dove viene prelevata l’acqua che arriva nei rubinetti dei cittadini dei paesi costieri. «La causa è stata considerata fondata – ha spiegato Antonio Di Pietro – e i Comuni saranno condannati a risarcire non solo chi già aveva aderito alla class action ma anche chi lo farà nei termini previsti». Per Di Pietro si tratta di un pronunciamento importante in quanto è, di fatto, il primo del genere in Italia e per questo ha invitato la popolazione del Basso Molise a sottoscrivere la richiesta di adesione.