Bruno Verini
TERMOLI – In un articolo apparso sui giornali telematici in merito all’inaugurazione del restyling della scala a chiocciola che collega il borgo antico con il piazzale del porto, è stata riportata una dichiarazione del Sindaco, Antonio Basso Di Brino: “Continuiamo a inaugurare opere – ha affermato soddisfatto il primo cittadino – questo è il regalo di Natale alla città non le dimissioni come qualcuno si aspettava. Siamo una squadra che continua a segnare tanti gol”.

L’accenno alle “dimissioni come qualcuno si aspettava”, palesemente riferito al comunicato stampa che lo scrivente ha diramato in data 16 dicembre scorso, mi obbligano, nonostante l’assordante silenzio del Di Brino, a precisare alcune questioni, nel solo ed esclusivo interesse della città e dei suoi cittadini che, ancora oggi, continuano ad essere vittime inconsapevoli del modo di amministrare di questo Sindaco/monarca, che lo esercita senza avere più una maggioranza elettiva. Ma, procediamo con ordine.

Le dimissioni del Sindaco/monarca sono state da me richieste perché, lo stesso, sta amministrando senza avere la fiducia dei termolesi. Egli, alle elezioni, è stato bocciato dai termolesi mentre, le liste che lo sostenevano e, dunque, i consiglieri comunali, sono stati promossi, avendo superato il 50+1% già dal primo turno.

Di Brino, perdente al primo turno, rispetto al successo delle liste di coalizione, ha dovuto ripresentarsi al secondo turno, quello detto di ballottaggio, per poter essere eletto, stressando tutti noi in una ulteriore campagna elettorale, solo per far eleggere lui. Già dopo il primo anno di amministrazione è iniziata una inarrestabile emorragia di assessori e consiglieri che, in palese disaccordo con Di Brino, lasciavano la maggioranza per dedicarsi a ruoli di opposizione, in Consiglio Comunale o come semplici cittadini, come nel mio caso, in quanto cacciato dalla Giunta Municipale dal Sindaco/monarca, senza poter più partecipare ai consigli comunali, a sfregio delle preferenze espresse dai cittadini di Termoli, di cui ancora avverto l’Onore e l’onere. E’ appena il caso di ricordare le dimissioni dalla maggioranza degli eletti Luigi Leone, Ennio De Felice e Nicola Camaioni, cui si aggiunge il mio dissenso, cacciato senza appello, attraverso una lancio stampa, e la revoca dell’assessore esterno all’urbanistica, Michele Di Tomasso.

Solo agli stolti non risulta palese che, al netto dei voti raccolti dai consiglieri di cui sopra, Di Brino, non ha più una maggioranza democraticamente espressa dai cittadini! Ed è, forse, a causa di questa “forzata maggioranza”, fatta di espressioni personali e personalistiche, senza nessuna rappresentatività del tessuto sociale termolese, che il Di Brino evita ogni discussione pubblica, …al cospetto della città, non rispondendo alle mie precise richieste, “dribblandole”, come è suo solito fare, con slogan calcistici, senza rendersi conto che, l’amministrazione della città di Termoli, non è un gioco, come il calcio, ma cosa seria, il cui premio in palio è lo sviluppo economico e sociale dei suoi cittadini… “tutti”, e non una coppetta magari da torneo scapoli-ammogliati.

Le dichiarazioni sull’inaugurazione del restyling, “continuiamo a inaugurare opere”, rende nitido, a tutti i termolesi, il concetto di “opera” pubblica che Di Brino ha; certamente riduttiva e fuorviante dello sviluppo della città, fatta di immagine e poca, o nulla, sostanza. Vedete, cari concittadini, il volto di Termoli non si cambia con il taglio del nastro della scala a chiocciola, con il taglio del nastro di qualche rotatoria, peraltro progettata male, tant’è che vi sono già accaduti diversi incidenti. Le donne e gli uomini di Termoli, le attività produttive, artigianali, commerciali e dei servizi, credimi, caro Di Brino, meritano ben altro, e se ti piace tanto tagliare nastri, anche per inaugurare “l’aria fritta”, come stai facendo, posso regalartene qualche chilometro.

Eh già, “l’aria fritta”, perché è proprio di questo che ti stai occupando, lasciando indietro la città, con macroscopici problemi irrisolti come, solo a titolo di esempio, l’articolo 14 del così detto “piano casa”, ovvero, della legge regionale 30/2009 e s.m.i. Ebbene, sappiano i cittadini termolesi e gli imprenditori che, tale articolo, avrebbe loro permesso di realizzare, a certe e precise condizioni prescritte dalla stessa legge, 2 metri cubi per ogni metro quadrato di terreno detenuto, a condizione che, il Comune, perimetrasse le aree di ammissibilità di tali interventi. Tale perimetrazione è stata operata dal Consiglio Comunale di Termoli con delibera 75 del 27 settembre 2012, cui hanno fatto seguito una serie di richieste di permessi a costruire.

Ma, all’esito della prima conferenza dei servizi, la Regione Molise ha bacchettato l’amministrazione Di Brino in quanto, tale perimetrazione, non era conforme alla legge. Io mi sono subito adoperato per risolvere il problema, per poter dare la possibilità ai cittadini “tutti” di costruire, magari solo casa per i propri figli. Ho convocato, immediatamente, due conferenze dei servizi interne, ai quali ho invitato anche due tecnici esterni che, in brevissimo tempo, hanno fornito la soluzione per poter, subito, correggere l’errore. Ma, il Sindaco/monarca, esattamente come sta facendo con i cittadini termolesi, sottraendosi al confronto politico-amministrativo sui problemi che io ho sollevato, ha ritenuto di non affrontare il problema, lasciandolo praticamente irrisolto. Ogni volta che io portavo il problema in discussione, per un motivo o per un altro, lo faceva slittare alla volta successiva, accordandosi, direttamente, con il suo fidatissimo super-dirigente che, sistematicamente, baypassava le mie direttive, favorendo quelle con il Sindaco e qualche altro che, evidentemente, ha altri “progetti” per la città di Termoli.

Tale mio disagio è stato rappresentato anche ad alcuni colleghi assessori, fino a sfociare in una vera e propria protesta rimessa nelle mani del vice-sindaco Ferrazzano, che, da me sollecitato, ha anche tentato diverse volte di aprire in Giunta il relativo confronto, ma purtroppo senza esito, perché puntualmente rinviato sine die dal Sindaco/monarca, pertanto l’epilogo di tale situazione sono state le mie dimissioni. L’errore di perimetrazione, ai sensi dell’art. 14 del “piano casa”, penalizza tutti i cittadini termolesi, i quali non possono beneficiare delle premialità previste dalla legge 30/2009 ovvero. Tale delibera introduce, nelle aree perimetrate, una nuova disciplina urbanistica, rinviando la trasformabilità delle stesse all’approvazione del nuovo P.R.G. e dei suoi piani di riqualificazione, cancellando, di fatto, quella vecchia e, dunque, rendendola inapplicabile. In estrema sintesi, nelle aree perimetrate con la delibera del Consiglio Comunale n. 75/2012: non è possibile costruire ai sensi della legge regionale 30/2009 perché la stessa perimetrazione non è conforme alle prescrizioni legislative; non è possibile costruire perché la nova disciplina urbanistica in essa emanata cancella, di fatto, quella vecchia, e la nuova non ha concluso l’intero iter approvativo, facendo scattare le misure di salvaguardia; non è possibile costruire perché non si è ancora adottato, e dunque approvato il nuovo P.R.G e i suoi piani di riqualificazione. Pertanto, in tali aree, è inibito ogni e qualunque intervento di trasformazione.

Questi, caro Di Brino, sono i problemi che dovresti risolvere, a beneficio di “tutti” i cittadini e non solo di alcuni, e non “l’aria fritta” che propini alla gente di Termoli e che non sfugge alla città, sei capace solo di… “autogol”. Vorrai spiegare, non a me, ma alla città, come mai non ti piaceva il parcheggio ipogeo di Piazza S. Antonio e, invece, ti piace così tanto quello, sempre ipogeo, di Pozzo Dolce? Vorrai spiegare, ancora, alla città, come mai il P.R.G. è fermo, il Piano della Mobilità non viene adottato, la V.A.S. non viene avviata e, altro ancora? Per fedeltà nei confronti della città, che mi ha onorato all’elezione di consigliere comunale, anche se cacciato da Di Brino, nei prossimi giorni tornerò sugli argomenti ed altri ancora. Caro Di Brino, il Santo Natale è passato, per capodanno ti faccio i miei più sinceri auguri ma, per la Befana, facci sto’ regalo, vai a casa! Permettici di ridare alla città un’Amministrazione vera, capace di risolvere i problemi di tutta la sua Gente, e non solo di parte di essi.

Bruno Verini

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16 Commenti

  1. memoria
    In questo intervento l’unico dato certo è che i voti di preferenza di coloro che sono stati eletti nella coalizione a sostegno dell’attuale Sindaco, si sono “adoperati” durante la campagna elettorale del ballottaggio e che attualmente sono fuori dal Consiglio Comunale ammonta a 1.065 vale a dire:
    – LEONE 347; – DE FELICE 290;- VERINI 276;- CAMAIONI 152.

  2. Pallottoliere
    Forse il politologo ha una formazione letteraria, ma la matematica dice che Di Brino, che non ho votato, ha vinto al ballottaggio con oltre diecimila voti. Se fossi nei vari politologi e filosofi che scrivono senza cognizione di causa, mi preoccuperei del fatto che, andando avanti coisi, con una minoranza inutile e frastornata, la prossima volta Di Brino farà cappotto. Meno illusioni e più fatti.

  3. Nessun Rimianto
    si narra che finalmente sul comune gli assessori e consiglieri di maggioranza hanno una buona sinergia con tutta l’amministrazione perchè non ci sono quelli che mettono zizzania e che passano intere giornate a parlare male di tutto e di tutti.

  4. x Matematico
    E’ vero che basta un solo punto in più dell’avversario per vincere ma,i numeri, che non si discutono, in politica vanno interpretati indipendentemente dalla vittoria o dalla sconfitta in una tornata elettorale. Per questo ricordo che:
    – l’attuale Sindaco nella prima tornata elettorale ha riportato 9.709 voti di preferenza (pari al 45,25 %) contro i 12.292 voti di preferenza presi dai canditati consiglieri presenti nelle liste a suo sostegno:
    – il candidato Sindaco ammesso al ballottaggio ha riportato 5.740 voti di preferenza (pari al 26,75 %) contro i 4.496 voti di preferenza presi dai canditati consiglieri presenti nelle liste a suo sostegno.
    In base ai risultati della prima tornata elettorale gli attuali consiglieri comunali furono tutti”promossi” ad eccezione dell’attuale Sindaco rimandato… al ballottaggio.
    Al ballottaggio ci furono i seguenti risultati:
    – DI BRINO voti 9.850;
    – MONACO voti 7.390.
    Tanto per essere precisi…

  5. x Matematico
    Non penso che i vari politologi e filosofi scrivono senza cognizione di causa e che l’attuale Sindaco la prossima volta farà cappotto. Ricorda che nel 2010 la vittoria del Centro DX al comune di Termoli fu agevolata soprattutto dalla strategia suicida dei dirigenti campobassani del PD.
    Condivido solo il tuo giudizio sull’attuale minoranza comunale.

  6. Andate a ripetizione di matematica
    I candidati sindaci erano 4 per vincere al primo turno per esempio Di Brino doveva prendere 50%+1 dei voti validi, ora considerato che
    1° Turno
    Di Brino 9709 45,25%
    Monaco 5740 26,75%
    Di Giandomenico 3227 15,04%
    Gatti 1885 8,78%
    Fasciano 893 4,16%
    Di Brino per vincere al primo turno gli occorrevano altri 4,75% dei voti degli altri, paradossalmente gli sarebbero serviti gli 893 voti di Fasciano + 0,59% di voti quindi Fasciano non si sarebbe dovuto votare. E’ evidente che se avesse rosicchiato un po’ di voti a tutti poteva arrivare al 50%+1 ma è indubbio che con 5 sindaci non è il sindaco che non tira ma i candidati che chiedono il voto solo er se stessi quindi essendo i due voti disgiunti il candidato sindaco ha preso i suoi voti e non quelli del suo candidato.

  7. Andate a ripetizione di matematica
    Quindi Di Brino la prossima volta può anche perdere ma è altrettanto vale che Verini & Co. non è detto che riporteranno gli stessi voti. Conclusione: ogni elezione è una storia a sè.

  8. numeri
    Tanto per non dimenticare… alla prima tornata elettorale 2010 i risultati per i candidati Sindaci al comune di Termoli videro l’attuale Sindaco prendere meno voti (ben 2.583) di quelli ottenuti dalle liste a suo sostegno.
    Gli altri candidati Sindaci sempre rispetto alle liste a sostegno ottennero maggiori consensi e precisamente:
    – MONACO voti 1.244;
    – DI GIANDOMENICO voti 1.075;
    – GATTI voti 715;
    – FASCIANO voti 411.
    Al ballottaggio i due candidati Sindaci hanno incrementato il numero di voti presi in precedenza e precisamente:
    – DI BRINO più 141;
    – MONACO più 1.650.

  9. x Peppone
    Quindi confermi tre cose
    1) monaco ha incrementato di 1650
    2)1654 non sono andati a votare
    3) che i voti per Di Brino sono quelli che ha preso piu 141 morale della favola ha vinto poichè la competizione la si fa tra sindaci e non tra le liste. inoltre chi ha più liste se vedi i numeri sopra prendi meno delle liste:
    Gatti 1 lista 715 voti in proporzione alle liste che aveva è quella che ha preso di più quindi Gattone ne doveva prendere 1430 avendo due liste e così via…

  10. Calma
    Vedo molta confusione rispetto ai commenti espressi, ma il tema non è per caso legato alla vicenda Verini?. Allora la domanda è: perché Verini si lamenta di essere stato defenestrato, forse perché, per sua stessa ammissione, il settore affidatogli è rimasto paralizzato? E ancora, ma non aveva rimesso la delega al Sindaco, ed infine perché dice che lui, Leonee De Felice sono stati cacciati quando tutti è tre si sono dimessi. Mah? Meno male che non c’è più, forse con la sua dipartita ha reso l’unico grande servizio al popolo Termolese. Bye bye

  11. Diciamo le cose così come stanno
    A parte il fatto che il più delle volte, soprattutto in questo teatrino della politica, le persone non si dimettono ma “sono dimessi…….”, sarebbe il caso che Verini, da persona stimata e stimabile quale è, dica tutta la verità e porti alla luce i fatti reali. Non perda l’occasione di essere utile, oltre che corretto; tanto comunque la verità verrà a galla, magari per altra via e altra persona.

  12. elezione Sindaci
    A risultati acquisiti ognuno cerca di interpretare, condizionato dalle proprie simpatie politiche, le vittorie e/o le sconfitte. Purtroppo siamo abituati ai nostri politici nazionali e locali che difficilmente ammettono sconfitte con giustificazioni puerili (non abbiamo vinto, però… non abbiamo perso perchè… rispetto alle ultime elezione siamo cresciuti…. la colpa è di…. il popolo non ha capito il nostro messaggio… )
    La competizione, caro Peppino, la si fa tra sindaci e non tra le liste ma senza le liste o meglio la squadra o l’organizzazione non si va da nessuna parte.

    • Doppio Turno
      si ma il voto per i sindaci è disgiunto quindi il sindaco fa la sua campagna elettorale e se fosse a singolo turno comunque Di Brino avrebbe vinto al primo turno, il doppio turno è dimostrato che in italia con più candidati sindaci al primo turno non ha vinto finora nessuno. no

  13. doppio turno
    Ancora un’intervento all’italiana sul se, ma, però….se fosse a singolo turno comunque Di Brino avrebbe vinto al primo turno.
    Senza nulla togliere all’attuale Sindaco che ha vinto per vari motivi primo fra tutti la deludente esperienza “ellenica” e la strategia suicida del PD va onestamente riconosciuto che con il doppio turno e con più candidati sindaci al primo turno hanno vinto in pochi (non è esatto affermare nessuno).