JESI – Un punto tutto sommato prezioso quello che ieri il Termoli ha guadagnato allo Stadio “Pacifico Carotti” di Jesi. Si poteva certamente ambire all’intera posta in palio ma, per come erano precipitate le cose, soprattutto a causa di una gestione arbitrale discutibile e persecutoria, il pareggio alla fine accontenta tutti. Sotto gli auspici di una tiepida giornata primaverile, i giallorossi di Di Meo sembrano determinati a conquistare la vittoria, anche se nel reparto difensivo pesa non poco l’assenza per squalifica di capitan Falco, mentre nel reparto offensivo, quella dell’insidioso e rapido Santoro, messo “out” da una caviglia dolorante. Da rilevare la presenza, alla vigilia data per incerta, del roccioso ed impeccabile difensore centrale Fuschi, nonostante lamenti ormai da settimane un ginocchio malconcio. Al primo minuto è il marchigiano Sassaroli di testa a non inquadrare lo specchio della porta e, dopo un paio di minuti, è invece il giallorosso Felici a creare scompiglio dal limite dell’area, costringendo il difensore jesino Tafani ad intervenire, per deviare l’insidioso diagonale dell’attaccante termolese diretto a rete.
La gara si preannuncia da subito aperta e frizzante, caratterizzata da ritmi vivaci e capovolgimenti di fronte continui. Dopo neppure 11 minuti, infatti, è l’incontenibile Felici a portare il Termoli in vantaggio. Da un preciso assist di Cremona, l’attaccante giallorosso si ritrova con la sfera in piena area di rigore e la indirizza rapidamente a rete, alla destra dell’estremo difensore marchigiano Cornacchia, che non può far altro che guardare il pallone entrare. Vantaggio meritato, che sancisce anche una indiscutibile supremazia tecnica e agonistica della compagine giallorossa in campo, evidentemente più motivata e concentrata della squadra marchigiana. Da qui in poi, infatti, seguiranno una sequela di azioni da parte del Termoli, volte a consolidare il vantaggio conseguito. Per una mezz’ora buona, tolte un paio di azioni, la Jesina quasi “scompare” dal campo e lascia ampi spazi all’iniziativa del molisani. Tuttavia, come spesso accade al Termoli, proprio quando il raddoppio pareva nell’aria e, per di più, l’attaccante giallorosso Troccoli aveva appena sciupato una buona azione sotto la rete marchigiana, arriva il pareggio a freddo degli jesini. A seguito di una mischia in area e ad una grossolana incertezza difensiva, il lesto attaccante Trudo si ritrova la palla tra i piedi, a tu per tu con il portiere giallorosso Marconato, lo jesino non sciupa la clamorosa e inaspettata occasione, pareggiando i conti con il Termoli. Tutto da rifare per i giallorossi di Di Meo che, nonostante la cocente delusione, cercano ancora di portarsi avanti. Ma ci saranno davvero poche occasioni prima del fischio che manda al riposo le squadre, eccezion fatta per una buona girata di testa di Ragatzu, per il resto poca roba degna di nota.
La ripresa vede stranamente la squadra marchigiana più pimpante, infatti il Termoli tarda a carburare e deve pure subire il forcing degli avversari. I primi dieci minuti sono ad appannaggio della Jesina, che in più occasioni, impegna Marconato e la difesa giallorossa con l’onnipresente Trudo, certamente il più pericoloso dei leoncelli. Bisogna avvicinarsi al quarto d’ora della ripresa per vedere un timido risveglio termolese. Sono quasi sempre Cremona e Ragatzu, con Felici in appoggio, i protagonisti delle occasioni per il Termoli che in questi minuti cercano di superare la porta difesa da Cornacchia. Ma al ventesimo la decisione che taglia le gambe ai molisani: l’espulsione di Romano per doppia ammonizione. Da adesso in poi, le decisioni arbitrali del signor Copat di Pordenone pregiudicheranno non poco i possibili esiti della partita. Un fiumana di cartellini gialli, dispensati forse troppo generosamente dal direttore di gara, iniziano a pesare soprattutto per il Termoli. Romano è il primo a farne le spese. Non possiamo certamente parlare di una partita “complicata”, forse giocata animosamente, ma senza cattiveria in campo. Eppure, fioccano cartellini gialli come neve! Il Termoli resta in dieci, ma non demorde e trova ancora il modo di impensierire Cornacchia, soprattutto con un paio di battute dal corner, intorno al 25′, dove nella mischia Ragtzu e poi Dispoto di testa creano subbuglio in area di rigore.
Tuttavia, i giallorossi, in inferiorità numerica, devono anche stare accorti alle ripartenze e ai pericolosi contropiedi dei marchigiani. Ma quando al 40′ viene espulso anche il giallorosso Vitale (subentrato appena al 22′ a rilevare Cremona), reo di aver immeritatamente conquistato in poco più di un quarto d’ora ben due cartellini gialli, la situazione si fa davvero critica per il Termoli. Adesso l’obiettivo prioritario è quello di salvare il pareggio dal rischio di assalto della compagine jesina alla porta di Marconato. Fortunatamente i nove superstiti della squadra giallorossa riescono a contenere i marchigiani e, nonostante gli ulteriori 4 minuti di recupero, l’impresa di confermare il prezioso risultato fortunatamente riesce. Ancora un volta va il nostro biasimo ad arbitri troppo imprecisi e “caratteriali”, che spesso determinano le sorti della gara dispensando eccessive sanzioni. Sanzioni che ci sono parse davvero troppo sbilanciate e in sfavore della squadra termolese. Per il resto, almeno per come si erano drammaticamente messe le cose, possiamo dire che il pareggio è un risultato di lusso, comunque sudato e stra-meritato da parte dei molisani. Certamente la Jesina, forse poco motivata a livello di classifica, non ci è sembrata davvero squadra irresistibile e forse il “colpaccio” era alla portata del Termoli, che dalla sua ha mostrato tecnica ed esperienza maggiore. Tuttavia, l’agonismo in campo e le espulsioni, sono stati elementi imprevedibili, che avrebbero potuto determinare sorte peggiore. Meglio la conquista del punticino che oggi comunque muove la classifica e fa permanere il Termoli calcio appaiato all’Amiternina (oggi fermata dal pareggio in casa con la Civitanovese) e lo avvicina anche alla Recanatese (sconfitta a Macerata) e alla agognata salvezza diretta, senza play out. Staccati dietro, ulteriormente, anche la Vis Pesaro, sconfitta in casa dal Giulianova e il Castelfidardo che pareggia a Chieti. Questa trentunesima giornata sancisce, inoltre, la retrocessione matematica in eccellenza del Celano e la certezza dei play out per l’Agnonese, anche quest’ultima pesantemente sconfitta nel derby a Campobasso.
Adesso, al Termoli restano ancora tre partite alla fine del campionato (di cui ben due incontri da disputare in casa). Ovviamente al netto degli espulsi e dei diffidati, che rimangono una grande incognita per la rosa a disposizione del mister Di Meo. Domenica prossima lo stadio “Gino Cannarsa” ospiterà gli abruzzesi del San Nicolò a Tordino e poi ci sarà lo scontro diretto con la Vis Pesaro in esterna. Concluderà il campionato l’insidioso e sentito derby, tutto molisano, contro il Campobasso. Inutile dire che raccogliere punti è fatto esiziale e indiscutibile. Un paio di menzioni conclusive, a questo punto, ci sembrano doverose. Innanzitutto, al dirigente Nestola, unico baluardo del Termoli Calcio presente a Jesi in panchina, coadiuvato dal generoso fac totum Montanaro. Non pervenuti altri dirigenti in loco. Menzione onorevole poi ai ragazzi in campo che, nonostante la difficile situazione societaria ed il gruppo dirigente da tempo ormai “latitante” ed evanescente, hanno vestito la maglia giallorossa con passione e impegno, senza risparmiarsi in campo. Ultimissima nota di merito all’immancabile e irriducibile gruppo degli Ultras della curva Marco Guida che neppure a Jesi hanno voluto far mancare il proprio sostegno alla squadra.