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AcquaBeneComuneTERMOLI – Seguendo un copione di assoluta coerenza, dopo la vergognosa riprivatizzazione decisa a Termoli dall’amministrazione comunale, anche il Consiglio Regionale ha messo in scena un rivoltante teatrino, concluso con la creazione di un ente che spalanca porte e finestre ai gestori privati dell’acqua del Molise.
Non sono bastati i ricorsi al Tar vinti dai sindaci, le conferenze stampa di associazioni e sindacati, i presidi dentro e fuori il palazzo regionale; soprattutto non è bastata la voce chiara e forte dei cittadini, e il loro voto sovrano. Né sono servite le marce, le mobilitazioni e l’attivismo di questi sei anni. E così ora, a pochi giorni dall’anniversario di quella storica vittoria popolare, ci risvegliamo con la prospettiva di non poter difendere l’ acqua del Molise dagli speculatori multinazionali, che arriveranno come avvoltoi  a sedersi al tavolo dello sfruttamento e della vendita dei beni comuni.

Il 13 aprile 2017 una maggioranza spaccata ha potuto contare su assenze strategiche del centrodestra per bocciare l’emendamento ( suggerito da noi attivisti) che avrebbe scritto chiaramente le parole decisive: azienda speciale di diritto pubblico. Proprio le parole che si era deciso di fermare in tutti i modi, perché avrebbero impedito alle multi utilities di  prendersi la nostra acqua. E avrebbero potuto consentire, con uno statuto degno di questo nome, una gestione pubblica, trasparente e partecipata. 

Comodo uscire, facendo cadere l’emendamento,  per poi rientrare a votare no quando il voto diventava ininfluente, vero, signori consiglieri del centro destra? E’ sempre bene prepararsi vie d’uscita da giocarsi tra poco in campagna elettorale, e accreditarsi come quelli che volevano una legge migliore. Per non parlare poi dell’incredibile astensione della consigliera Lattanzio, che ha di fatto permesso l’approvazione della legge: la signora si rende conto dell’enorme responsabilità che si è assunta con questa azione alla Ponzio Pilato da manuale? Del resto si sa, siamo nella settimana santa…
E che dire dei dieci campioni neoliberisti di questa amministrazione (Ciocca, Frattura, Cotugno, Di Nunzio, Di Pietro, Facciolla, Ioffredi, Micone, Monaco, Parpiglia), che perde pezzi ma riesce comunque a fare danni incalcolabili? Quelli che si stracciavano le vesti assicurando ad ogni piè sospinto che nessuno si sognava di privatizzare l’acqua, ma hanno poi evitato come la peste la dicitura “gestione totalmente pubblica”, e  l’affidamento del servizio a Molise Acque? Credono davvero che la popolazione molisana, che si troverà a pagare bollette assurde per garantire il profitto dei privati, dimenticherà a breve i responsabili di questo bel regalo?

Sicuramente noi del Forum Nazionale dei Movimenti per l’Acqua faremo di tutto perché ciò non accada: chi ha deciso di vendere l’oro blu dei cittadini molisani dovrà assumersene in pieno il peso politico, senza nascondersi dietro ad alibi assurdi come l’inefficienza della gestione pubblica, o ad ostacoli sormontabili, come la situazione di indebitamento di Molise Acque.

Soprattutto perché ha deciso  contro la volontà del popolo, innegabile ed evidentissima, che chiedeva di garantire l’eliminazione del profitto dalla gestione dell’acqua. Stenderemmo poi un velo pietoso sulle dichiarazioni del Presidente Frattura, che ieri dichiarava con aria paternalistica ai microfoni della Rai che “In democrazia contano i voti”. 

Quali voti contano di più, Presidente? Quelli dei suoi dieci sostenitori in Regione o le decine di migliaia dei cittadini molisani nel 2011? Come lei certo saprà, i referendum non scadono; e dunque quei voti avevano ancora il diritto di essere ascoltati. Ricorderà certo che secondo la nostra Costituzione (sì, proprio quella che volevate cambiare…) si governa in rappresentanza e in nome dei cittadini: non potete certo dire di averlo fatto, il 13 aprile. E i molisani dovranno ricordarsene.

Così come, per tornare alle faccende di casa nostra, i cittadini di Termoli dovranno ricordare chi ha deciso che dovessimo continuare ad arricchire i privati con la gestione del servizio idricoPerché è ancora e sempre più attuale ciò che gridavamo ai tempi del referendum: Si scrive Acqua, si legge Democrazia”
 
Comitato Acqua Bene Comune Termoli
Fondazione “Lorenzo  Milani”ONLUS
Forum Nazionale dei Movimenti per l’Acqua
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