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Sì perché all’inizio i requisiti per avere il rimborso sul personale bisognava averli all’atto della domanda, poi nel momento dell’erogazione…ma neanche così ha funzionato. Allora occorreva dire che le modifiche apportate nel tempo avevano potere retroattivo. Era tutto pronto per la discussione in aula, ma l’ulteriore iscrizione ad horas non ha retto perché dopo una giornata inconcludente la maggioranza non aveva i numeri neanche per mettersi al tavolo e giocare una partita a carte che è diventato un tressette a perdere.”
Antonio Federico aggiunge: “Il MoVimento 5 Stelle è sempre stato contrario ai finanziamenti pubblici all’editoria che in tutta Italia hanno sempre significato asservimento dell’informazione alla politica e solo raramente sostegno a migliaia di giornalisti che lavorano con passione e professionalità nonostante troppo spesso malpagati. Per sostegno intendiamo che la Regione Molise, ad esempio, deve garantire la effettiva e totale distribuzione dei cartacei o un sistema di infrastrutture tecnologiche che risponda alle reali esigenze di tv e organi d’informazione online.
Il MoVimento 5 Stelle anche in Molise quindi ci ha messo la faccia e ha detto NO a una legge confusa, talmente pasticciata che è stata modificata almeno quattro volte in meno di due anni. L’ultima modifica proposta ieri in Consiglio, non approvata perché mancavano due membri della maggioranza (Di Nunzio e Monaco), avrebbe riaperto la procedura di assegnazione dei fondi per l’anno 2015, un’interpretazione retroattiva della norma, con forti criticità in termini di costituzionalità ribaditi anche dall’Avvocatura regionale. In realtà, poco prima dell’apertura della seduta, è spuntato un emendamento proposto e conosciuto solo da Frattura e da qualcuno della maggioranza che stravolgeva completamente il senso del testo iniziale. Un emendamento per cui non avremmo mai potuto dare una ‘fiducia al buio‘. Proprio in questo passaggio si è capito che la maggioranza non è più autosufficiente, ed è ora che la smetta di usare il Consiglio regionale a piacimento per l’approvazione di provvedimenti importanti, perché non ne ha più la forza né la credibilità. Altro che conigli!”