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Vincenzo Fiorini in vacanza con la famiglia ad Ischia
CAMPOBASSO – “Stavamo cenando in un albergo di Casamicciola quando, all’improvviso, abbiamo sentito un’esplosione e tutto è andato in frantumi, vetri, piatti, bicchieri, sono venuti giù dei calcinacci. Abbiamo pensato ad una bomba, ad un attacco terroristico. Poi è andata via la luce ed è arrivata la scossa sussultoria, non troppo lunga ma molto intensa. Siamo fuggiti rifugiandoci in uno spiazzo davanti l’hotel ed in quel momento ci siamo resi conto dei crolli a 50 metri da noi. Sono arrivati bambini e giovani tutti bianchi e con massi ancora addosso di case vicine”.
Racconta il dramma del terremoto ad Ischia, l’avvocato di Campobasso Vincenzo Fiorini, in vacanza con la famiglia, in una struttura ricettiva dell’isola, nella zona dei crolli.

 
“L’albergo dove eravamo ospiti è stato lesionato ed inagibile – ha proseguito -. Sono riuscito a trovare un posto per la notte in un furgone per mia figlia di 6 mesi mentre noi siamo rimasti fuori usando asciugami ed accappatoi come coperte – ha proseguito il legale, profondamente scosso dalla terribile esperienza vissuta -. Mai visto una cosa del genere. Ho vissuto altri terremoti tra cui quello del 2002 in Molise e non è mai stato così. Vicino a noi, a circa 50 metri, sono iniziati i crolli. Si è spaccato tutto, anche l’albergo dove eravamo noi si è profondamente lesionato. Sono caduti anche calcinacci. I soccorsi sono arrivati subito dopo. Sia gli albergatori che le forze dell’ordine sono stati pronti ed efficienti, impegnandosi fino in fondo. Caotica, invece, e senza una organizzazione la ripartenza dei turisti dal porto di Ischia. Lì c’è stato il caos”.

L’avvocato sottolinea come non siano stati messi a disposizione traghetti per favorire l’agevole partenza dei turisti e, che, nello scalo portuale di Ischia c’è stata una vera e propria calca per poter salire su alcune imbarcazioni pagando un biglietto intero pur avendo già i biglietti di ritorno ma nei giorni successivi con altre compagnie.

“Sono riuscito a salire sulla barca perché sono arrivato all’alba in porto con la famigliaha proseguito Vincenzo Fiorini – altrimenti non ce l’avrei fatta. Inoltre ho acquistato un ticket spendendo 120 euro per il solo ritorno. Alcuni sfollati sono stati anche multati per l’auto fuori posto in porto. Devo ammettere che da questo punto di vista non c’è stata organizzazione eppure era prevedibile la ripartenza dei turisti dopo il sisma”. 

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa