Anche quest’anno i due direttori artistici dell’evento, i molisani Francesco Ciocca e Gianluca De Lena intendono realizzare quelli che sono ormai divenuti gli obiettivi consolidati di questa manifestazione nel corso delle passate edizioni, ed in particolare la rivalutazione dei centri storici e delle strutture d’interesse artistico della nostra Regione e la diffusione della cultura a 360 gradi con l’uso di questo strumento dalle poliedriche possibilità quale è appunto il sassofono.
Gli allievi iscritti al corso di perfezionamento potranno, nel corso dello stage didattico, prendere contatto con le nuove tecniche strumentali del sassofono, conoscere la prassi esecutiva nella musica contemporanea e avvicinarsi all’uso della musica elettronica in un’ottica di ricerca e sperimentazione fino all’estremizzazione dei linguaggi compositivi ed esecutivi. In particolare l’edizione di quest’anno è dedicata alla musica d’insieme, alla musica per quartetto di sassofoni, con e senza l’ausilio del pianoforte.
A tal proposito, il giorno 3 agosto, nelle strutture medievali dell’antico borgo di Riccia andrà in scena una performance interamente dedicata a questa formazione. Gli allievi avranno dunque una possibilità di approccio con la musica contemporanea traendo spunto dall’esperienza internazionale dei docenti, che giornalmente, nei Conservatori europei da cui provengono, sperimentano queste nuove tecniche, a differenza dei Conservatori italiani ancora troppo legati alla tradizione neoclassica, a programmi di studio obsoleti e ad esperienze ormai superate dalle nuove avanguardie compositive.
Molto soddisfatto dello svolgimento dello stage uno dei direttori artistici, il sassofonista Francesco Ciocca, riccese doc, ma con esperienza decennale di studi presso il Conservatorio Superiore di Bordeaux in Francia nella classe del M° J.M.Londeix. “Il sassofono è uno strumento moderno, per certi versi avveniristico – afferma il direttore dello stage – e dunque come tale non può restare ancorato a vecchie concezioni ferme addirittura agli inizi del Novecento. Conoscere le nuove tecniche strumentali, incentivare la sperimentazione e proporre una nuova idea di arte musicale intesa come contaminazione è lo scopo principale della nostra manifestazione. Basti pensare a quello che abbiamo realizzato nelle scorse edizioni quando abbiamo trasformato un’azienda zootecnica in un teatro per una performance improvvisativa o quando abbiamo creato una sinestesia tra arte contemporanea e nuove concezioni di esecuzione strumentale. Il tutto per invogliare i nostri allievi a creare nuove forme di arte sfruttando al meglio le infinite strade che i nuovi linguaggi permettono di percorrere.” Lo stage proseguirà nei prossimi giorni a Riccia.