
TERMOLI – Si è svolta sabato scorso la «marcia dell’accoglienza» per le strade del centro della città. La manifestazione,partita da piazza Duomo per giungere fino a Piazza Vittorio Veneto, è stata organizzata dalla Caritas che gestisce il progetto sprar locale ed ha coinvolto anche noi della Città Invisibile, perché siamo convinti che ciò che è necessario respingere con forza, oggi, è il discorso razzista e pieno di rancore sociale che si sta diffondendo pericolosamente sia nei social sia nella vita reale.
Come è capitato a noi la settimana scorsa, quando abbiamo organizzato il presidio lungo il corso nazionale per protestare contro la chiusura dei porti voluta da Salvini, Toninelli e dal governo tutto, anche sulla pagina di Giornata Mondiale del Rifugiato si sprecano i commenti intrisi di ignoranza, xenofobia, odio … tanti slogan, tanti “leoni da tastiera”, zero conoscenza della realtà … All’organizzazione e agli operatori attaccati in queste ore va la nostra solidarietà e vicinanza.
L’attuale governo ha scoperchiato il vaso di Pandora dell’intolleranza più becera e rimesso in discussione i valori fondanti su cui si basa la nostra società: solidarietà ed uguaglianza. Certo un trentennio di politiche neoliberiste, che hanno impoverito il ceto medio e fatto saltare le agenzie di mediazione come i partiti tradizionali, i sindacati, le scuole ha spianato la strada all’attuale disastro. La situazione è dunque molto pericolosa: povertà diffusa, odio e xenofobia, analfabetismo, estrema destra al potere non solo in Italia, corruzione e malaffare, scarso conflitto sociale sono elementi di un mix che sta esplodendo.
A noi lavoratori del sociale spetta il compito di ricostruire dentro queste macerie: di fare solidarietà dove regna l’individualismo; di diffondere conoscenze dove regna l’ignoranza; di difendere e rivendicare diritti dove regna l’abuso; di tessere alleanze tra i soggetti colpiti dalla crisi dove regna la guerra tra poveri. Compiti non facili, ma ai quali cerchiamo ogni giorno di ottemperare. Anche per questo, dunque, marceremo stasera insieme ai migranti e agli autoctoni per dire che un’altra idea di società comincia da noi e dal nostro lavoro comune.
Per dimostrare che, nonostante tutto, un’Italia ed un’Europa degna e solidale esiste e resiste!
La Città Invisibile