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TERMOLI – Sottrae documenti cartacei dalla Capitaneria di porto inerente l’accertamento a carico di un commerciante ittico di Lesina (Foggia) con sequestro di 160 chili di pescato sotto taglia ed una contravvenzione di 25 mila euro, ma viene scoperto dai vertici della Guardia costiera. Protagonista dell’episodio, un sottufficiale di 45 anni, di origine pugliese, da quattro anni in servizio a Termoli. L’uomo è stato individuato nell’ambito di indagini attivate dalla Capitaneria di porto dopo la sparizione degli atti.
L’inchiesta è stata condotta dall’autorità portuale con il Nucleo speciale intervento (Nsi) sotto la direzione del procuratore della Repubblica di Larino, Antonio La Rana, e ha portato all’arresto, ai domiciliari, del sottufficiale e del venditore di pesce. Altre tre persone, tra operatori della marineria locale e commercianti ittici, sono indagate. Le ipotesi di reato vanno dal falso per sottrazione ed occultamento degli atti, violazione del segreto d’ufficio e corruzione.
Due gli episodi di “sparizione” di atti, accertati, contestati al sottufficiale. Il primo risale a luglio 2017 con la sottrazione del verbale di accertamento del pescato irregolare: 160 chili di merluzzi sotto taglia scoperti su un furgone frigo diretto verso Lesina di proprietà del commerciante ittico con gli atti del sequestro del prodotto.
Il secondo a gennaio 2018 inerente il prelievo dell’ingiunzione per il mancato pagamento del rivenditore di pescato della sanzione ammontante a 25 mila euro. Nei confronti del sottufficiale anche un procedimento disciplinare. Di fatto è già sospeso a seguito dell’arresto. Oggi oltre 10 uomini, tra Capitaneria di Porto e Fiamme gialle, hanno raggiunto i due eseguendo una serie di perquisizioni nelle abitazioni e auto per poi procedere con la notifica dei provvedimenti.
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TERMOLI - Nella mattinata...