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CAMPOBASSO _ Caro Governatore,

è prevista per domani la discussione in Consiglio Regionale della nuova legge sul commercio. Il testo sul quale si è trovato l’accordo nella competente Commissione, il cui presidente è Rosario De Matteis, è un testo che, ignorando un lunghissimo e faticoso lavoro di concertazione e di studio, consegna il commercio regionale ad una liberalizzazione indiscriminata e non regolata. Un regalo fatto a quei poteri forti che, tra l’altro non hanno la propria sede nel territorio regionale. E’ ovvio che la Confcommercio, la principale organizzazione di rappresentanza del terziario molisano, non potrà rimanere inerte di fronte a quello che si profila diventare, nel malaugurato caso di sua approvazione, come una vera e propria legge scandalo. Per questo mi rivolgo a Lei affinché possa ponderare gli effetti politici di una simile scelta del Consiglio di domani.

E’ di tutta evidenza, infatti, che una legge così configurata porrebbe inevitabilmente alla nostra organizzazione un caso politico. Come sa Confcommercio ha partecipato, in modo anche dialettico ma sempre con spirito costruttivo e positivo a tutte le varie fasi di concertazione promosse dal Governo da Lei diretto. Se però la concertazione resta solo un momento cerimoniale, e quando sono in ballo i reali interessi delle tante piccole imprese da noi tutelate le scelte vengono fatte ignorando o, come nel caso di specie, calpestando le nostre legittime e giustificate aspettative, bisogna chiedersi perché dovremmo continuare in questo dialogo formale ma privo di alcun contenuto sostanziale. D’altronde le nostre ragioni sono sacrosante anche perché, come ben saprà, le piccole imprese sono il cuore nevralgico della regione, le uniche che continuano a produrre reddito ed occupazione. Il testo varato dalla II Commissione permette l’apertura indiscriminata alle grandi superfici di vendita per tutto l’anno, domeniche e festività incluse.

Permette l’apertura di nuove superfici di vendita senza alcun filtro. Non dà alcun ruolo alle parti sociali, non sostiene i loro centri di assistenza tecnica ed elimina praticamente qualsiasi funzione dell’osservatorio regionale per il commercio. Tutto è rimesso alla discrezione dei singoli amministratori comunali, soggetti molto più deboli rispetto al governo regionale ed influenzabili dalle sollecitazioni che muovono la distribuzione organizzata in Italia. Noi avevamo proposto, e avevamo trovato anche importanti punti d’intesa con l’Assessore al ramo, con cui abbiamo avuto sempre un proficuo rapporto, Franco Giorgio Marinelli ben altro: al massimo 32 festività di apertura l’anno (25 omogenee sulle macroaree e 7 delegate agli amministratori comunali); meccanismi di diversificazione delle aperture sulle tre macroaree regionali sempre nel suddetto tetto, visto che l’esperienza delle aperture generalizzate è ormai messa in dubbio da regioni all’avanguardia nel comparto commerciale, ultimo in ordine di tempo la regione Piemonte governata dalla lega; un ruolo forte e autorevole dell’Osservatorio, soprattutto sotto il profilo tecnico; il supporto alle piccole imprese del commercio, favorendone l’aggregazione e il sostegno per il tramite dei centri di assistenza tecnica; il blocco all’arrivo di nuove superfici di vendita.

Di tutto questo nel testo che arriva in consiglio regionale non c’è più traccia. Per cui siamo costretti a spiegare ed evidenziare le nostre perplessità e i nostri dubbi. Riteniamo che sono prevalsi interessi particolari, e miopi, dei singoli amministratori comunali e regionali che con la promessa di qualche posto di lavoro o timorosi per una paventata riduzione di posti (che molto spesso sono fittizi e caratterizzati da turnover esasperati) hanno alzato bandiera bianca alle pressioni della grande distribuzione.

Come ben saprà alcune realtà della Grande Distribuzione nel Molise hanno usufruito e continuano ad usufruire di interventi agevolativi spesati anche con le addizionali regionali sopportate dai cittadini molisani, commercianti compresi. E si tratta di interventi per posti di lavoro sovente precari e malretribuiti, illusioni che spesso si tramutano in casse integrazioni, mobilità, agevolazioni per la riassunzione misure costosissime pagate con il bilancio regionale. E’giusto che i commercianti, le loro famiglie e tutti i molisani vengano a conoscenza di chi in Consiglio Regionale andrà a votare il disegno di legge così predisposto dalla seconda commissione in quanto vengono messi in pericolo centinaia di posti di lavoro, quelli delle piccole e medie imprese del terziario molisano per ritorni di totale miopia politica. La nostra è un’organizzazione seria e responsabile, con una voce ascoltata e influente nelle sedi nazionali, come è stato dimostrato dalla recente visita nel Molise del Presidente Nazionale Carlo Sangalli insieme allo stato maggiore di Confcommercio, composto da Borghi, vicepresidente delegato Bort, vicepresidente e amministratore, Zini vicepresidente Fipe e Galimberti presidente dei giovani imprenditori.

Siamo un’organizzazione che vola alto e non punta ai piccoli compromessi per tirare a campare. Ed una legge come quella che potrebbe essere votata domani dal Consiglio regionale del Molise è lontana anni luce da questo nostro modo di essere. Le scrivo quindi per evitare che una simile bruttura ci porti su dimensioni e sintonie lontani dall’azione del Suo Governo, su posizioni inconciliabili con la nostra azione quotidiana a difesa della piccola imprenditorialità molisana affinché non venga azzerata l’economia di un’intera regione. Le chiedo pertanto,comprendendo la gravità di quanto potrebbe accadere, di intervenire per evitare un ulteriore trauma al tessuto produttivo locale nonché tutte le conseguenti ed inevitabili azioni di tutela che saremmo costretti a mettere in atto. Fiducioso che l’intera vicenda possa essere risolta con equilibrio e ragionevolezza La saluto cordialmente.

Paolo Spina
Presidente Confcommercio Campobasso

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1 commento

  1. Apprendo con favore che il presidente di Confcomercio CAmpobasso ha assunto una posizione forte ed altamente condivisibile, almeno dal mio punto di vista. Mi fa piacere non essere solo in questa battaglia ed avere un compagno di viaggio che si prende, come dovuto, a cuore la tutela del piccolo commercio. Se ero convinto della bontà della mozione presentata in consiglio comunale a Termoli, da oggi le mie certezze si rinforzano.
    Daniele Paradisi
    Consigliere Comunale in Termoli