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CAMPOBASSO _ Il Presidente della Regione non ci ha convinto. Il 10 dicembre 2008 il Consiglio Regionale deliberò la prosecuzione dell’attività produttiva e il mantenimento della filiera bieticolo-saccarifera. Con quella scelta sfidò le leggi di mercato, l’Unione Europea, il Governo, la Finbieticola e le altre Regioni del Centro-Sud. Quella delibera ci precluse l’accesso a 42 milioni di euro di fondi comunitari per la riconversione e ci obbligò a pagare una tassa di 30 milioni a Bruxelles per continuare a lavorare. Le ragioni del voto unanime del Consiglio Regionale erano quella di difendere un’attività economica che assicurava un reddito a 2 mila famiglie, tra dipendenti fissi, stagionali, bieticoltori, trasportatori e imprese artigiane.

Il mandato del Consiglio Regionale obbligava il Presidente Iorio a verificare col Governo la possibilità di dilazionare la tassa comunitaria dei 30 milioni, accertarsi dell’eventuale ingresso nell’assetto societario dello Stato o della Finbieticola oltre a coinvolgere nella proprietà altre Regioni e individuare un partner privato interessato a investire i suoi soldi e non lucrare coi finanziamenti pubblici. Già da allora era chiara la duplice esigenza di forti investimenti per un ammodernamento tecnologico di impianti antiquati per abbattere i costi e una diversificazione dell’attività nel settore agro-ambientale che compensasse le perdite nella produzione zucchero. Vista la complessità della situazione confermata dall’abbandono del partner privato storico e dalle incertezze comunitarie e nazionali, il Presidente della Giunta era vincolato dal deliberato consiliare del 2008 a riferire, informare e coinvolgere il Consiglio Regionale su tutti i passaggi del riassetto societario, delle modifiche statutarie e del piano industriale.

Questo impegno è stato disatteso dal Governo Regionale che in solitudine eroga 44,5 milioni di euro alla società, non è in grado di coinvolgere nell’operazione né lo Stato, né la Finbieticola e né altre Regioni. Il Presidente Iorio nomina con una procedura dubbia i componenti del Consiglio di Amministrazione e avalla l’acquisto per 16 milioni di euro del 24% di azioni ritenendo, in solitudine di non esercitare l’opzione sul 37% di quote del privato cedute ad un nuovo partner per soli 2,6 milioni di euro. Il Consiglio Regionale è obbligato a trattare la questione grazie a una sentenza del TAR del maggio 2010, ma la Giunta anziché istruire la delibera a tempo debito e con le necessarie verifiche, arriva in Aula il 9 dicembre a poche ore dall’Assemblea dei soci e con la spada di Damocle in testa. O si ratifica ex-post tutto l’operato della Giunta dell’ultimo biennio o Perna con pochi spiccioli diventa padrone di tutto. Ma che modo di amministrare è questo ?

Ci troviamo di fronte a un atto di totale irresponsabilità della Giunta che ha commesso gravi errori metodologici, già sanzionati dal TAR, e non è stato in grado di assicurare, nel merito, se con questo intervento ci potrà essere o meno un futuro per le 2 mila famiglie molisane coinvolte. Iorio ha preferito replicare, con scarso garbo, al collega Romano che gli ha sollevato dubbi sulla procedura ma è rimasto muto sulle obiezioni di politica economica che gli ho mosso. Se il prezzo dello Zucchero è 405 euro a tonnellata in Europa e per produrlo noi spendiamo 530 euro di che parliamo. Più si produce e più si perde. 7 milioni a chi e per fare che ?

Michele Petraroia

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