TERMOLI _ “Ambiente, Territorio, cultura. Alla prova dello sviluppo. Riflessioni per il Molise ed altrove” il tema dell’interessante incontro culturale svoltosi lo scorso 29 gennaio presso la sede dell’Università degli Studi del Molise di Termoli. All’appuntamento ha partecipato il giornalista del Corriere della Sera Sergio Rizzo, coautore con Gian Antonio Stella del libro dal titolo: “I vandali. Assalto alle bellezze d’Italia”. Tra le altre pubblicazioni spiccano anche la Casta e La Deriva.

L’incontro è stato coordinato dal docente Rossano Pazzagli, ordinario di Storia Moderna. Il protagonista dell’incontro, Sergio Rizzo ha illustrato in una dettagliata ed impietosa disamina, gli abusi ed il degrado dei territori italiani da Pompei a Sepino dove tra l’altro, insiste vicino a quel sito archeologico straordinario, un progetto di parco eolico a deturpare il paesaggio.

Una serie di dati statistici e numeri caratterizzano la riflessione di Sergio Rizzo e che mettono in evidenza il paradosso e drammatico contrasto con l’art. 9 della nostra costituzione che tutela il paesaggio ed il territorio come patrimonio culturale. Dali sventramenti urbanistici del territorio italiano ai paesaggi deturpati dal fotovoltaico, si passa al nostro territorio di Termoli dove si evidenzia lo spaventoso contrasto di cemento del gabbiotto dell’Aereonautica Militare del Castello Svevo, al Grattacielo Narducci di Piazza Monumento. 

Insomma ce n’è per tutti. Degrado, cementificazioni, sprechi la fanno da padrona dal nord al sud. La soluzione,secondo Rizzo, è quella di educare alla bellezza dei nostri luoghi, i nostri ragazzi dalle scuole, imparare Storia dell’Arte. Una rinnovata coscienza civica che ci insegna nelle scuole e nella famiglia. Una sferzata non poteva mancare ai nostri politici, assolutamente menefreghisti sul tema della cultura in generale e sulla necessità di una tutela e valorizzazione delle ricchezze del nostro paese.

Occorre, secondo Rizzo, chiudendo così la sua analisi sul vandalismo in Italia, ricominciare anche con una immagine di cultura contadina, sempre così rispettosa dell’ambiente e del proprio territorio.

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