Campagne del basso Molise

CAMPOBASSO – Energie rinnovabili e tutela dell’ambiente: un binomio di cui, negli ultimi tempi, si fa un gran parlare, in termini altamente positivi. “Ma proprio in questo contesto  – evidenzia Coldiretti Molise si possono insinuare i rischi maggiori.

Infatti – spiega l’Organizzazione – specie in un periodo come quello che stiamo vivendo, segnato dalla crisi del Covid19, fatto di difficoltà e incertezze economiche sempre più pressanti, diventa facile per grandi società offrire cifre da capogiro ai nostri agricoltori e convincerli a vendere i propri terreni, da sacrificare sull’altare di un progresso fatto di “energia pulita” ed “ecosostenibilità”; poco importa, poi, se ottenuta con impianti altamente impattanti sul territorio e “depredando” spazi vitali alla nostra agricoltura”.

Un quadro a tinte fosche – prosegue Coldiretti – che mal si adatta al Molise dove la natura incontaminata e le eccellenze enogastronomiche del territorio costituiscono un vero e proprio volano per la ripresa economica della regione, segnata da uno spopolamento che sta causando evidenti e forse irrimediabili conseguenze negative, in termini di impoverimento socio-economico dell’intera regione”.

Ciò non vuol dire che Coldiretti sia contraria alle fonti rinnovabili, specie per le aziende agricole e zootecniche. L’Organizzazione valuta, infatti, positivamente l’utilizzo del fotovoltaico sui fabbricati aziendali e micro eolico, che consentono di ottenere energia per riscaldare le serre come anche per approvvigionarsi di acqua calda da utilizzare ad esempio nelle stalle e negli impianti serricoli; il tutto a costo zero e senza impattare sull’ambiente e il panorama, come invece fanno i grandi impianti che si rischia di veder realizzati sul nostro territorio.

All’allarme lanciato pochi giorni fa da Coldiretti Molise, dopo aver appreso dell’esistenza di numerose richieste per l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici in Basso Molise, è seguita una presa di posizione dei  Sindaci aderenti al neonato Bio Distretto frentano che si sono riuniti per cercare una linea comune da tenere per arginare il fenomeno. Così, rimarcato l’urgente necessità di regolamentarne la realizzazione sul territorio di impianti per la produzione di energia “pulita”, indicando le zone “non idonee”, ovvero dove questi non possono sorgere, Coldiretti rivolge una ulteriore e più specifica richiesta alla Regione.

Di contro – conclude Aniello Ascolese, Direttore regionale di Coldiretti – bisognerebbe che la Regione si facesse rapidamente carico di avviare a soluzione l’annoso problema del risanamento economico dei Consorzi di Bonifica di Larino e Termoli, che rappresentano per l’intero territorio del Basso Molise, uno strumento indispensabile per il lavoro degli agricoltori, consentendo agli stessi di investire in nuove tipologie di colture che aiuterebbero l’intera economia dell’area a risollevarsi, valorizzando in tal modo l’intero settore agroalimentare e le attività connesse, a partire dall’agriturismo e dal turismo rurale”.

Articolo precedenteEnergie rinnovabili, Bio Distretto Molise:«No alla colonizzazione con impianti megagalattici»
Articolo successivoNino Barone, mostra personale ad Arezzo: “Oltre il Segno, oltre il Colore”