LARINO _ Sono attivi da pochi giorni due sportelli di ascolto e supporto per immigrati, voluti dall’Ambito Territoriale Sociale di Larino e gestiti dal Centro Sociale “il Melograno”. Gli sportelli concretizzano le previsioni della convenzione firmata dall’Ufficio di Piano e dall’Associazione di Volontariato “il Melograno”, per dare attuazione all’apposito Progetto che si propone di sostenere i processi di integrazione ed accoglienza dei cittadini immigrati presenti sul territorio dell’Ambito, assicurando attività di informazione ed assistenza al disbrigo di pratiche inerenti la permanenza in Italia, accompagnamento nell’accesso alla rete dei servizi sociali e socio-sanitari, nonché interventi di mediazione linguistica.

Il progetto, della durata di dodici mesi – fino all’agosto 2011 – prevede il funzionamento di due sportelli informativi, uno a Larino presso la sede del Centro Sociale “il Melograno” in piazza Pretorio (aperto il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 16.00 alle ore 18.30) e l’altro ad Ururi ubicato presso la casa comunale (martedì dalle ore 15.30 alle ore 18.00; giovedì e venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.30), per complessive quindici ore settimanali, gestiti da due mediatrici culturali, in possesso delle competenze linguistiche e culturali necessarie a garantire una corretta informazione, accompagnamento e mediazione linguistica e culturale.

Il servizio, completamente gratuito, è rivolto a tutti gli immigrati presenti sul territorio dell’Ambito Sociale Territoriale di Larino, mettendo a loro disposizione attività di informazione ed assistenza per il disbrigo di pratiche burocratiche, accompagnamento all’accesso nella rete di servizio sociali e territoriali, mediazione culturale e linguistica, nonché azioni di supporto alla promozione e sviluppo della cultura dell’integrazione e dell’accoglienza. Fenomeno non ancora pienamente percepito in Molise, la “multiculturalità derivante dai processi migratori” è esplicitamente individuata come uno dei fattori alla base dei bisogni sociali nel Piano Sociale Regionale 2009-2011.

Stando agli ultimi dati del 2006, in regione si registra la presenza di quasi quattromila immigrati, con tendenza all’ incremento, soprattutto nella zona del Basso Molise. Orientativamente, si registra che la maggior parte degli uomini immigrati svolge lavoro nei campi e nelle imprese edili, mentre le donne svolgono soprattutto lavori domestici e di collaborazione, con particolare riferimento all’attività di badanti. In termini sintetici, il Molise si trova dinanzi ad una popolazione migrante che, nel complesso, risulta integrata nel tessuto socio-economico e che senza dubbio rappresenta una risorsa per le caratteristiche del contesto sociale molisano, dove l’agricoltura ed il progressivo invecchiamento della popolazione generano la necessità di reperire figure di supporto a tali processi. La presenza di immigrati quindi, sebbene spesso segnalata come aspetto problematico, non rappresenta in regione una fonte di disagio ed esclusione, ma lo potrebbe diventare se il fenomeno non venisse adeguatamente gestito, soprattutto in presenza di molti minori stranieri. Contrariamente a quanto ritenuto, infatti, la presenza di stranieri non induce necessariamente devianza e possibili conflitti con la popolazione autoctona.

In particolare, le indagini condotte secondo criteri scientifici permettono di concludere, dati alla mano, che gli immigrati non sono portatori di criminalità e conseguente senso di insicurezza e disgregazione sociale, anzi, a parità di condizioni sociali, gli immigrati fanno registrare un tasso di criminalità inferiore rispetto a quella degli italiani. La condotta deviante è invece direttamente collegata alla condizione di irregolarità. Secondo una ricerca dell’Università di Trento sul rapporto tra status e criminalità dell’aprile 2008 “la maggior parte della criminalità degli immigrati – tra il 70 e il 90% a seconda dei reati – è appannaggio degli irregolari. (…) i regolari hanno invece tassi di criminalità più bassi degli italiani. E’ quindi l’irregolarità a produrre criminalità e non (…) la semplice nazionalità straniera di una persona”. Gli interventi in favore degli stranieri – mirati anche a ricondurre a condizioni di regolarità, le situazioni patologiche – sono dunque interventi in favore della comunità nel suo insieme e quindi della coesione sociale. A tal riguardo l’associazione “Centro Sociale Melograno” ha già sviluppato iniziative molto significative, che possono costituire un’importante premessa in termini di cantierabilità sociale. In particolare: il progetto di formazione “Donne migranti” per volontarie mediatrici culturali, che ha visto la creazione di un gruppo di donne straniere impegnabili nel sostegno e nell’assistenza per le problematiche vissute dai loro connazionali.

La significatività dell’esperienza, unica nel suo genere in Molise, è nell’aver individuato nelle donne straniere delle risorse per le loro comunità di appartenenza, mentre tradizionalmente esse hanno un ruolo marginale e di maggiore isolamento. In quest’ottica, gli sportelli attivati a Larino ed Ururi, oltre che essere un punto di supporto per ogni necessità di accesso a servizi istituiti, intendono porsi come mediazione al contesto sociale, luogo di passaggio per l’ingresso in una rete di relazioni amicali, solidaristiche, informali per una reale integrazione tra “già cittadini” e “cittadini futuri”. Questa visione intende proporre una prospettiva di intervento secondo cui lo straniero non è un “oggetto esterno” da integrare, né un soggetto “disagiato” da sostenere, ma un individuo capace di costruire reciprocità, relazioni paritarie, impegno per lo sviluppo della comunità di cui fa parte, se solo incontra un contesto capace di attivare le sue risorse potenziali.

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