Aldo Patricello
VENAFRO _ Non avrei voluto rispondere alle farneticazioni del senatore Di Giacomo, ex assessore alla Sanità, mai eletto dai molisani, e mi auguro che questa sia l’ultima volta. Con il mio intervento ritenevo di sollecitare all’interno del PDL un confronto sereno ed aperto, duro ma leale, aspro, difficile ma trasparente e propositivo per le sorti della nostra regione analizzandone le difficoltà e mettendo in campo un progetto ed una squadra che potessero ridare una speranza ed un futuro alla nostra regione. Invece, come sempre, il nostro coordinatore regionale veste il ruolo del “primo della classe” che “bacchetta” chiunque osi “dissentire” dal suo verbo e dalla sua azione (?) politica.

 Sono queste le premesse e la ragione che mi hanno spinto a dover replicare, precisando pochi ma essenziali punti che il nostro senatore Di Giacomo dimentica troppo spesso: – Io sto “sempre” dalla parte dei molisani e dei 113.000 elettori del PDL che hanno voluto darmi il loro consenso, consegnandomi la loro fiducia. -Nella mia attività politica non sono stato mai “nominato”ma sempre “eletto” e questo mi dà il diritto-dovere di interpretare le istanze della nostra gente denunciando gli sprechi, lo sfascio dei conti pubblici, le disfunzioni di una politica clientelare, nonché una gestione personalistica, affaristica e spregiudicata della cosa pubblica.

Il coordinatore Di Giacomo, se vuole veramente difendere il partito e i suoi uomini, deve dare “voce” alla democrazia, alla libertà di pensiero, alla volontà popolare, al dibattito sereno e costruttivo, smettendola di infierire contro chi non è d’accordo con la “sua” politica di “nomine” ed “imposizioni” che sanno tanto di regime di altri tempi.

Il riferimento a parenti e familiari in altre liste, è rivolto forse al figlio del governatore che risulta essere il vero leader di “Progetto Molise”? – Per quanto riguarda le vicende giudiziarie che lui evoca, capisco la sua delusione, perché nelle “segrete stanze” forse erano state programmate ben altre soluzioni; comunque tutti aspettano risposte dalla Magistratura, anche i semplici cittadini che non si spiegano l’accanimento su eventi insignificanti e la lentezza procedurale per situazioni che stanno trascinando nel baratro l’intero Molise.

Il procuratore Generale della Corte d’Appello ed il Procuratore Capo del Tribunale di Campobasso , se lo ritengono opportuno, posssono convocarmi ad horas, al fine di conoscere il significato di queste mie affermazioni ed avere chiarimenti ed approfondimenti su vicende che hanno interessato l’opinione pubblica negli ultimi anni. Forse ha ragone il senatore Di Giacomo: “E’ arrivato il momento di fare chiarezza”. E’ il momento della verità. Ecco, caro senatore, da dove ricominciare se vogliamo veramente fare grande il PDL interpretando in toto il pensiero del nostro presidente Berlusconi.

On. Aldo Patriciello

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