FiardIPTERMOLI – Nella giornata dello scorso 9 febbraio, la Polizia di Stato di Campobasso ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Larino, su richiesta del P.M. della Procura frentana Luca Venturi, D.G.D., 25enne di Termoli, con diversi carichi penali pendenti ed accusato di gravi reati, alcuni dei quali commessi in concorso con altri tre soggetti denunciati a piede libero, due dei quali di Termoli ed uno di Campobasso.

Il provvedimento riguarda la vicenda legata ai fatti che si verificarono nella notte del 17 ottobre 2015 presso un bar/stazione di servizio del lungomare nord di Termoli e fa seguito a quello eseguito nei giorni scorsi a carico di un altro pregiudicato per fatti avvenuti nello scorso mese di luglio, sempre nel medesimo esercizio pubblico.
Le indagini sono state eseguite dagli uomini della Squadra Mobile di Campobasso, unitamente a personale del Commissariato P.S. di Termoli, nei confronti di un gruppo di giovani che nottetempo ponevano in essere condotte pregiudizievoli non solo per i gestori del bar, ma anche degli altri avventori.

I quattro denunciati (tra i quali D.G.D.) sono tutti accusati di estorsione aggravata in concorso per aver preteso, con minacce, la fornitura di bevande alcoliche ed alimenti senza corrispondere il relativo prezzo. Il solo D.G.D., inoltre, è accusato di danneggiamento aggravato continuato, poiché, per ottenere con la minaccia bevande alcoliche ed alimenti, distruggeva un bicchiere del bar ed una pianta ornamentale dell’esercizio e del reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui per aver sporcato il piazzale del bar, defecando nei pressi dello stesso.
Nel pomeriggio del 17 ottobre 2015, il D.G.D. veniva accusato di resistenza aggravata a pubblico ufficiale per non essersi fermato a un posto di controllo operato da personale del Commissariato P.S. di Termoli, mentre era alla guida di un motorino poi risultato oggetto di ricettazione. Compiendo manovre spericolate per fuggire, metteva in pericolo la propria vita e quella degli utenti della strada, non arrestando la corsa nemmeno dopo aver incontrato due poliziotti in borghese postisi di traverso sulla carreggiata, con un’auto “civetta”, al fine di bloccarlo. La sua corsa continuava fino all’imbocco di una rampa di accesso di un garage di un edificio, dove il predetto cadeva a terra tendando di fuggire a piedi, ma veniva bloccato dalla Polizia. Tale rocambolesca fuga era stata posta in essere in quanto D.G.D. intendeva sottrarsi alle responsabilità per i reati di detenzione di sostanza stupefacente del tipo marjuana destinata allo spaccio, ricettazione del motorino (di provenienza furtiva), detenzione illegale di un coltello a serramanico con manico lungo 10 cm e lama di 8 cm.
Nel corso della perquisizione domiciliare eseguita, all’epoca dei fatti, presso la sua abitazione, fu recuperato un caricatore per pistola illecitamente detenuto.

La misura degli arresti domiciliari per il D.G.D., è stata adottata dal GIP per i reati di estorsione e resistenza a pubblico ufficiale. Il Giudice ha rilevato, nella condotta dell’arrestato, “un comportamento criminale palesemente complesso e grave” ritenendolo “soggetto di allarmante pericolosità, che all’occasione non si arresterebbe di fronte ad alcuna regola, pur di attuare i suoi più abietti propositi criminosi di profitto”.
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