Quella che si delinea negli ambienti governativi è, evidentemente, una visione superficiale, retorica e ingiustificata, e deve trovare una risposta ferma, coerente e decisa da parte dell’intera società molisana e dalle sue istituzioni. Prima di tutto dobbiamo rifiutare ogni valutazione economicistica e contabile di un bene prezioso e straordinario quale e l’autonomia di un territorio nel poter scrivere il proprio futuro attraverso l’autonoma programmazione del domani. Molto flebile e imbarazzata è stata a riguardo la posizione di Frattura nel rigettare queste idee di soppressioni. Le argomentazioni non possono essere sostanziate solo dal risparmio di alcuni milioni di euro delle spese generali dell’ente regione e dalla riduzione di qualche dirigente.
Qui non si tratta di sopprimere l’ennesimo ente inutile, qui si tratta di mettere in discussione il diritto dei molisani a decidere cosa fare del proprio mare, delle proprie colline, dei tanti centri abitati e borghi storici che caratterizzano il loro territorio, del loro sistema economico produttivo da difendere e promuovere, magari riorganizzandolo in maniera da affrontare le sfide dei mercati. Ridurre le spese va bene, ma ridurre il diritto a scrivere le pagine della propria storia proprio no. Non è l’autonomia del Molise ad aver creato il debito pubblico italiano, non è la Regione Molise che genera difficoltà al sistema industriale e produttivo nazionale impedendogli di superare la crisi e fermare la quotidiana emorragia di disoccupati e di chiusure di attività. Dobbiamo rispondere con forza, coraggio e unità.
In tal senso mi farò promotore di un’iniziativa politico-culturale che chiamerà a raccolta tutti, politici, forze sociali, rappresentanti dell’economia e della cultura di questa regione per cercare insieme di mettere a punto una resistenza ad un attacco ingiusto e non democratico all’autonomia di questo nostro amato territorio. Presenterò, infatti, entro fine mese, un’associazione che sarà aperta al contributo e all’impegno di tutti per rompere questo velo di rassegnazione e per sostituire a questo atteggiamento di retroguardia di un’importante parte della classe politica regionale, una risposta appassionata, ragionata e coerente con i principi scritti chiaramente nella Costituzione italiana.
Sen Michele Iorio
ancora tu……
un altro COMITATO?????!!!!!!