TERMOLI _ L’Istituto Superiore della Sanità ha confermato che la causa scatenante dell’acqua contaminata in Basso Molise deriva dal materiale organico giunto nella Diga del Liscione. Finalmente si inizia a far chiarezza. Ora tocca accertare qual è il materiale organico a cui si fa riferimento? Perché queste sostanze inquinanti sono arrivate nell’Invaso del Liscione?
Di che materiale organico si tratta? Rifiuti di percolato da discarica? Composti chimici o fanghi tossici smaltiti sui terreni agricoli circostanti il Biferno che con le piogge torrenziali sono finiti nella Diga del Liscione? Sono le decine di migliaia di carpe morte per ragioni ancora sconosciute ai cittadini molisani a tre mesi dai fatti? È la mancata rimozione delle carcasse di carpe da parte degli Enti preposti? Si veda fino in fondo, perché non è possibile che 80 mila cittadini per diversi giorni non hanno potuto bere acqua né lavarsi in Basso Molise e le Autorità continuano a cincischiare, minimizzare e non hanno ancora risposte scientifiche valide, chiare e precise.
L’opinione pubblica molisana vuole sapere cos’è che ha contaminato l’acqua, perché non sono stati fatti i dovuti controlli sanitari preventivi, come mai non si procede alla bonifica ambientale del Biferno e della Diga del Liscione e perché anziché chiarire le ragioni dell’acqua potabile a rischio ci si mette a dibattere sull’acquedotto in costruzione, che auspichiamo venga rapidamente completato, ma che è materia diversa che non c’entra nulla con i trialometani?
Per il Coordinamento Regionale EcoDem Molise Piera Liberanome Anna Spina