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CAMPOBASSO – Nello scorso mese di luglio, due cittadini residenti a Campobasso subivano  un attentato dinamitardo ai danni della loro abitazione, sita in via Quircio,  a mezzo di un manufatto pirico di fabbricazione artigianale. Tale atto seguiva  l’incendio della vettura di proprietà di uno di loro, avvenuto circa un mese prima,  e il danneggiamento dell’auto di un loro genitore, accaduto a cavallo tra i due fatti. Da ultimo, in data 12 agosto u.s., la vettura in uso alla medesima vittima dell’attentato dinamitardo di luglio, veniva danneggiata dall’esplosione di un altro ordigno artigianale che provocava la rottura del cristallo anteriore. 

Le indagini condotte dalla Polizia di Stato hanno consentito di chiarire  i contorni della vicenda restringendola in ambito familiare ed in un vissuto di rancori e screzi causati dall’interruzione da parte delle due vittime di precedenti relazioni sentimentali. La Squadra Mobile della Questura di Campobasso deferiva all’Autorità Giudiziaria, quali responsabili a vario titolo dei fatti di cui sopra, 4 persone, tutti residenti a Campobasso.

Eseguite diverse perquisizioni ex art 41 TULPS per la ricerca di armi ed esplosivi che  davano in parte esito negativo e in parte esito positivo. Presso l’abitazione di una delle persone denunciate, ex compagna della vittima degli attentati dinamitardi, sono state rinvenuti e sequestrati due manufatti artigianali (“cipolle”) contenenti polvere pirica non classificata, occultati nell’armadio della camera da letto in una scatola di scarpe. Per tale motivo la donna veniva denunciata all’A.G. per l’illegale detenzione di materiale esplodente. Ulteriori elementi investigativi, consentivano di estendere la perquisizione ex art. 41 TULPS anche nel garage di altro soggetto, abitante nel quartiere Vazzieri,  detentore legittimo di numerose armi, titolare di porto di fucile uso caccia e dell’abilitazione all’attività di “fochino”

Nel locale, ubicato sotto un condominio residenziale,  venivano rinvenuti diversi manufatti artigianali, polveri piriche utilizzate per il confezionamento di fuochi artificiali, nonché tutta l’attrezzatura, coloranti, inneschi, ecc. utilizzati per il confezionamento dei giochi pirici.  

Con l’ausilio degli artificieri della Polizia di Stato di Pescara, veniva catalogato tutto il materiale e  sottoposto a sequestro penale, mentre l’interessato veniva deferito a piede libero all’A.G. Atteso che quest’ultimo non dava più sufficienti garanzie di non abusare delle armi, delle munizioni legittimamente detenute e delle autorizzazioni in materia di armi, si provvedeva al ritiro cautelare di tutto il materiale e delle autorizzazioni ex art. 39 TULPS, in attesa dell’avvio e definizione dei procedimenti di revoca delle autorizzazioni e di adozione del provvedimento di divieto detenzione armi, munizioni ed esplosivi di competenza del Prefetto.
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