TERMOLI – La bufera giudiziaria abbattutasi sul Questore di Campobasso Giancarlo Pozzo sulla società Biocom di cui il Presidente della Regione Paolo Frattura era socio, è al centro di un vero e proprio vespaio di polemiche. I due personaggi principali dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Fabio Papa, si definiscono assolutamente sereni ma poi tutta questa tranquillità di fatto non ci sarebbe.  

A scatenare l’inchiesta di Papa, l’affido dell’indagine sulla Biocom, l’ex società del governatore Paolo di Laura Frattura, da parte del Questore alla Squadra Mobile piuttosto che alla Digos. Decisione al centro di molte polemiche della quale Papa ha informato in una lettera il procuratore generale e i colleghi magistrati. Tutto nasce dall’inchiesta sui finanziamenti concessi nel 2008 alla Biocom dalla Regione, allora guidata da Michele Iorio, 265.000 euro per progettare un impianto di biomasse a Termoli.

Il progetto, però, non è stato realizzato per il diniego del Comune di Termoli, e la Regione ha chiesto indietro i soldi: i 265 mila euro che però non sarebbero tornati nelle casse. La Biocom, davanti al no dell’amministrazione termolese, ricorre al Tar che gli dà ragione ma la battaglia giudiziaria prosegue al Consiglio di Stato che deve ancora esprimersi. 

Poi arriva la campagna elettorale e Frattura, volendosi candidare alla presidenza della Regione, lascia la società che viene messa in liquidazione prima della candidatura di Frattura a governatore, nel 2011. Intanto, a seguito di alcuni esposti parte l’indagine sulla Biocom, affidata alla Mobile e conclusa con un rapporto in cui si dice che “la vicenda Biocom è stata oggetto di ricorso amministrativo e non ci sono rilievi di natura penale”.

Arrivano altre segnalazioni e Papa riapre il caso, rivolgendosi alla Digos. Ma interviene ancora una volta il questore che toglie l’indagine alla Digos per ridarla alla Mobile. Da qui l’apertura del procedimento nei confronti di Pozzo “in ossequio al principio dell’obbligatorietà” per abuso d’ufficio e favoreggiamento.

La vicenda si va ad intrecciare alla denuncia fatta da Michele Iorio, sull’indagine nei suoi confronti portata avanti dalla questura dove il capo di gabinetto è Giuliana Frattura, sorella del governatore. Questione di cui il senatore del Nuovo centrodestra Ulisse Di Giacomo ha informato in un’interrogazione parlamentare il ministro dell’Interno Alfano.

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