CAMPOBASSO – La Polizia di Stato della Questura di Campobasso, ha tratto in arresto in questo centro cittadino il 21 dicembre 2013 un giovane di anni 18 N.D.M. H.M. della Provincia di Foggia, resosi responsabile del reato di cui all’art. 612 bis c.p. (stalking) ai danni di una coetanea residente nella predetta provincia di Foggia, studentessa presso un istituto superiore della città di Campobasso. E’ il primo arresto che viene effettuato nella provincia di Campobasso a seguito delle modifiche normative introdotte dal legislatore con Decreto Legge n. 93/2013, convertito in legge n. 119 del 15 ottobre 2013 e sicuramente uno dei primi in Italia. Detta normativa, tra l’altro, ha previsto l’arresto obbligatorio in flagranza per il delitto di atti persecutori, aggravato nel caso di specie dal fatto che l’autore del reato è persona che in passato è stata legata alla vittima da una relazione affettiva.

Lo stalker aveva conosciuto la sua vittima nel 2010, dopo un iniziale rapporto di amicizia durato per circa due anni, nello scorso mese di gennaio tra i due ne era nata una relazione sentimentale stabile, sin da subito l’uomo si è mostrato possessivo e geloso (“sei solo mia e di nessun altro!” – le diceva). L’atteggiamento del ragazzo si faceva sempre più minaccioso e soprattutto quando la vittima gli ha comunicato l’intenzione di interrompere il rapporto, le minacce, attraverso sms e di persona si sono fatte ancor più pregnanti, al punto di far presagire alla parte lesa che l’avrebbe sfigurata con l’acido e che avrebbe anche potuto ricorrere all’uso di armi. Dalle minacce verbali e dalla violenza psicologica, ad iniziare dal mese di marzo 2013 si è passati alla violenza fisica, in una circostanza ha strappato una collanina dal collo della ragazza e gli ha rotto gli occhiali. Il ragazzo a quindi iniziato a seguirla con insistenza: sull’autobus, a scuola ed in ogni luogo ove la vittima si recava.

La presenza dell’uomo diventava sempre più inquietante, al punto che in un giorno del mese di aprile, mentre la ragazza andava a scuola, l’uomo ha tentato prima di stringerle il collo con le mani per due volte e poi le ha sbattuto la testa contro un tavolo, ferendola al labbro. In un’altra occasione, l’uomo ha sottratto alla ragazza il telefono cellulare e l’ha costretta a seguirlo a Foggia e a stare con lui per un intero pomeriggio, senza possibilità di reagire e ribellarsi a tale sopruso, per paura della reazione dell’uomo nei suoi confronti e dei suoi familiari.

I messaggi di minacce sono continuati così pure i pedinamenti, e la ragazza si è vista costretta a trasferirsi da una scuola che frequentava in Provincia di Foggia e venire a studiare a Campobasso. Tutto ciò ha tra l’altro sconvolto la vita famigliare della vittima, al punto che il genitore si è dovuto assentare soventemente dal lavoro per accompagnare dal foggiano a Campobasso la figlia a scuola e per riprenderla al termine delle lezioni. E ciò nonostante, la violenta presenza dell’uomo non cessava, la sua presenza inquietante i ha richiesto più volte l’intervento anche di personale dell’Istituzione scolastica a tutela della vittima.

Ciò, fino al giorno 21 dicembre, quando il ragazzo, presentatosi presso l’istituto scolastico frequentato dalla vittima con un coltello, ha tentato nuovamente di bloccare la ragazza, molestandola ulteriormente, condizionandone i movimenti e inibendo il diritto della ragazza ad autodeterminarsi. All’uscita di scuola è intervenuta la Squadra Mobile (che sin dai giorni precedenti aveva posto in essere dei servizi di appostamento a tutela della vittima, anche con l’ausilio di mezzi di ripresa video), traendo in arresto il ragazzo.

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