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CAMPOBASSO _ Sono da pochissimo passate le festività Natalizie, il 2010 è ormai alle spalle, ed ovviamente è tempo di bilanci ed è tempo di programmazione per l’ anno appena iniziato. Dovendo tracciare un’analisi politica su quanto accaduto in occasione dei festeggiamenti per questo periodo cosi particolare e sentito dell’anno, ovvero quello Natalizio, senza ombra di dubbio si può affermare che si è consumata la disfatta completa della politica di governo del Sindaco Di Bartolomeo, ed in modo particolare si è assistito alla mortificazione della programmazione culturale del nostro territorio. Dopo il totale immobilismo che ha caratterizzato la programmazione delle festività Natalizie, nonostante le circa 10 convocazioni della commissione cultura nel solo mese di Dicembre, il colpo di grazia finale alla programmazione culturale è stato assestato dalla giunta comunale in occasione dell’organizzazione lampo del concerto in piazza Prefettura.

In realtà non si è trattato solo di un fallimento dell’assessorato alla cultura che fa capo al sen. Di Bartolomeo, ma il caso specifico risulta essere una chiara fotografia di un’amministrazione che se si è caratterizzata nei primi 18 mesi di mandato per la mancanza di progettualità, e che adesso si avvia sul viale di un tramonto trascinando purtroppo in questo lento ed inesorabile declino l’intera città. Il concerto di piazza Prefettura infatti, è costato ai cittadini ben 14.000,00 euro, denari che sono stati sottratti all’assessorato “Pubblica Istruzione, Rapporti con l’Università, turismo, industria, artigianato, agricoltura, azioni per lo sviluppo locale, promozione e sostegno dei sistemi produttivi, cittadella dell’economia, ente fiera, farmacie”, il cui assessore di riferimento è il dott. Giovanni Di Giorgio.

Nulla da eccepire su chi ha finanziato l’evento, ma la cosa strana, è che proprio in occasione dell’ultimo consiglio comunale che si è concluso intorno al 23 dicembre 2010 il sottoscritto insieme a tutto il gruppo consiliare di Costruire Democrazia con una mozione inerente i servizi a domanda individuale e quindi le scuole per l’infanzia di cui è responsabile proprio l’ass. Di Giorgio, aveva chiesto allo stesso di potenziare i servizi del suo assessorato per evitare che i genitori fossero costretti dai direttori scolastici a contribuire all’acquisto di materiali di consumo (carta, quaderni, colori, ecc …) e materiali per l’igiene personale (carta igienica, sapone …) affinchè nelle scuole si potesse svolgere regolarmente ogni attività didattica e per sopperire alla mancanza di disponibilità economiche per l’acquisto dei suddetti materiali. Ovviamente la maggioranza ha ritenuto di bocciare la mozione presentata. Non solo, è bene precisare che proprio lo stesso assessorato sta vagliando l’ipotesi, che ormai dopo l’approvazione delle commissioni competenti con il solo voto contrario del sottoscritto e di Costruire Democrazia sta diventando una certezza, di trasformare il servizio scuolabus, oggi gratuito, in un servizio a pagamento, mettendo ovviamente le mani nelle tasche delle famiglie campobassane.

A questo punto viene da chiedersi se è giusto che un’amministrazione governi con tanta leggerezza la città capoluogo. Viene da chiedersi se è più giusto sponsorizzare un evento a cui hanno preso parte 30 persone al massimo e penalizzare centinaia di famiglie nel diritto allo studio dei loro bambini. Ovviamente ritengo scontata la risposta,ed è per questo che unitamente a tutte le forze politiche che vorranno condividere questa battaglia, Costruire Democrazia si opporrà nelle sedi opportune a chi continua a mettere le mani nelle tasche dei cittadini.

Tirando le dovute conclusioni, sarebbe opportuno che il Sindaco si dimettesse da assessore alla cultura, questa città ha bisogno di una programmazione culturale seria e costante,e potrebbe essere utile, per il bene della città, pensare di affidare la delega assessorile piena all’attuale delegato alla cultura, dott.ssa Marilina Niro, anche per arrivare gradatamente ad una uguaglianza numerica uomini/donne dei componenti della giunta. Non può essere altresì dimenticato l’operato di questi ultimi mesi del presidente della commissione cultura. Il dott. Stefano Ramundo non può rendersi complice dei colpi di testa della sua giunta solo per assecondare i personalismi e le manie di visibilità di qualcuno. È necessario un repentino cambio di rotta, rivedendo subito la strutturazione e l’organizzazione di tutte le commissione, riducendole nel numero e definendo in maniera chiara compiti, responsabilità ed obiettivi.

Ing. Michele Coralbo