La Carrese di San Martino in pensilis
La Carrese di San Martino in pensilis
PORTOCANNONE – E’ polemica sullo svolgimento delle carresi quest’anno. I tre sindaci: Mascio, Facciolla e Plescia, coinvolti in una indagine della Procura di Larino per abuso d’ufficio a seguito dello svolgimento delle corse dei carri dello scorso anno, sono stati convocati in Procura nei giorni scorsi per essere ascoltati in merito alle manifestazioni dello scorso anno che si sono tenute in violazione dell’ordinanza del 21 luglio 2011 dal tema: “Disciplina di manifestazioni pubbliche o private nelle quali vengono impiegati equidi, al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati”.

Gli amministratori sono stati interrogatori dagli inquirenti intenzionati a ricostruire in dettaglio i fatti. Tutti e tre hanno risposto punto per punto alle domande del Pm. Sulla vicenda da parte loro c’è la massima serenità e, nel contempo, grande collaborazione con gli inquirenti.

In ogni caso entro breve tempo è attesa la conclusione delle indagini da parte della Procura con l’eventuale proscioglimento dei

Luigi Mascio
tre o la richiesta di rinvio a giudizio. Intanto Mascio si sta dando da fare per cercare di tenere legalmente la carrese unitamente agli altri due sindaci. Per tale motivo ha chiesto l’intervento della Commissione di vigilanza che si riunirà giovedì prossimo. Se dalla riunione arriverà l’Ok si protrà procedere con la corsa e le prove che solitamente iniziano in questo periodo, in caso contrario la Carrese rischia concretamente di saltare.

Nessuna prova sarà svolta in paese in attesa del parere della commissione _ ha detto categorico Mascio _. C’è una indagine in corso su questa storia e non possiamo certo forzare le normative. Su questo sarò molto attento”.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa

10 Commenti

  1. qualche giorno in gattabuia
    Vorrei dire ai signori magistrati di non farsi condizionare dalla tempesta mediatica che si sta alzando in difesa di una manifestazione barbara. Applicate la legge fino in fondo, siamo stanchi di gente che crede di interpretare la legge fino al punto di disattenderla, viviamo in uno stato di diritto e chi contravviene le norme deve essere punito, punto e basta.
    Spero che quest’anno ai poveri buoi, ai cavalli e agli stessi giovani, sia risparmiato il tormento dei pungoli agli animali ed rischio gravissimo di cadere sull’asfalto e di morire stupidamente ai ragazzi coinvolti.

  2. W le carresi
    spero che chi rappresenta la cittadinanza, la tradizione, la cultura e la fede di queste popolazioni applichi a pieno le proprie capacità e competenze per tutelare tutto ciò, poichè anche nel loro cuore vive la carrese come nel nostro! Come si può ridurre una tradizione religiosa ad una manifestazione barbara? I buoi, i cavalli, e gli uomini che danno opera alla carrese sono un dono di Dio come i nostri cani, gatti e figli. Gli animali non vanno visti solo quei dieci minuti della carrese ma 365 giorni all’anno 24 ore su 24 i quali vengono trattati e curati come penso nessun amante spasmodico degli animali possa fare. Sono S.Leo, la Madonna di Costantinopoli ed il SS Legno della Croce il fuoco vivo e ardente di passione di questa tradizione, come tutte le altre manifestazioni religiose. Sono d’accordo che viviamo in uno stato di diritto e va rispettatto, ma se non viene tutelato l’uomo, la sua cultura e la sua tradizione che diritto è?

  3. tradizioni senza violenza
    Si alle tradizioni purchè non siano violente né pericolose. Purtroppo le carresi sono molto violente sia verso gli animali che tra gli stessi carristi che vi partecipano e sono pericolossissime, basta vedere l’elenco degli infortuni, anche gravi, che accadono.
    Quanto a dire che i buoi vivono bene un anno e sono maltrattati per 10 minuti, questo non è vero. Si fanno decine di prove e tutte comportano uno stress tremendo per gli animali che, ricordiamolo vengo pungolati a sangue per farli correre (non è una metafora ho visto io stesso scrorrere il sangue), ma anche i ragazzi sono esposti a rischi gravissimi, sia chi sta sul carro che chi pungola i buoi, per non parlare della popolazione che attende in massa l’arrivo dei carri, basta un cavallo sbizzarrito ecco la tragedia.
    Per la devozione religiosa va bene anche una sfilata, come quella della processione che segue la corsa, quella si che è bellissima e spirituale.
    Ecco perchè dico che bisogna smetterla con questa corsa che ha molto di barbarico e poco di civile.
    Oggi viviamo in un tempo dove il rispetto verso gli altri esseri viventi segna il limite della civiltà di un popolo, ed io da molisano mi sento di appartenere a questo tempo e non a quello delle arene e dei gladiatori.

  4. mi scusi fifino, ma lei è mai stato a vedere una carrese?credo proprio di no.nn dico che nn sia cruenta, ma scrivere di sangue che sgorga, cavalli sbizzariti tra la gente, bè credo che sia un pò troppo esagerato. sa, il percorso è protetto da una rete, la gente ,ovviamente chi come lei nn è del posto, è stipata dietro queste reti e i ragazzi che vi partecipano nn sono fantini qualunque, ma allenati e sicuri di ciò che fanno, con tanto di caschetto nprotettivo. da tempo immemore nn ci sono mai stati infortuni gravi o morti, quindi prima di scrivere o di atteggiarsi ad animalisti super informati, è bene informarsi. l’informazione , quella veritiera, è sacra.

  5. La saccenza dell’ignoranza
    Il vostro odio, perchè dalle parole che scrivete tale è, e la vostra ignoranza, che tale è sempre per gli stessi motivi, verranno zittiti dai fatti. L’impegno , strenuo, di tutte le comunità coinvolte dalla secolare tradizione delle Carresi vincerà anche questa volta, perchè coagulo di elementi molto più forti delle vostre critiche, che sono: la famiglia, la religione, l’amore per gli animali e la storia. Mettetevi l’anima in pace, le Carresi non le fermerà mai nessuno…

  6. x giovanotto
    Famiglia, religione, storia, amore per gli animali, sono tutte cose positive, allora perché non trasformare la corsa in qualcosa di meno violento, di non competitivo, di simbolico. Una processione pacifica che parta dal tratturo fino alla chiesa, un addobo dei carri da far sfilare nelle processioni, cose che già si fanno in altri paesi come a Larino per esempio. La cosa che non va è l’eccitazione, la competizione, la lotta estrema per la vittoria, l’incitazione forsennata degli animali questo non va, perchè è pericoloso, ripeto per gli animali, ma per gli stessi carristi. Nessuna persona di buon senso esporrebbe un proprio figlio a questi pericoli.

  7. Non si può comprendere ciò che non si è
    Se voi foste nati in uno dei paesi nei quali si svolgono le Carresi allora potreste capire ciò che pervade gli animi delle persone di queste comunità; avere un figlio che ha l’opportunità di correre i carri è un vanto per la famiglia, certo forse può sembrare rischioso, ma le scelte le dovrebbero fare i figli non i genitori… mentre i bimbi di oggi crescono tirando calci al pallone, giocando con lo smartphone o con il computer, quelli di queste comunità imparano anche ciò che i loro concittadini fanno da più di cinquecento anni, e cioè andare a cavallo, curare gli animali, prepararli per la corsa, spalare quintali di letame.Cosa c’è di male nello sviluppare un sano agonismo, che è molto più pulito di quanto ci propinano i canali televisivi sportivi ogni domenica. Gli addetti ai lavori chiamano la corsa vera e propria “Ultima leva” cioè ultimo giorno di prova, poichè tale è, si festeggia se si vince, ma anche in quel caso si torna in stalla a pulire, accudire e prepararsi per il prossimo anno, poichè è più importante continuare la tradizione che vincere…

  8. giovanotto, non generalizzare! anch’io sono nata e vivo in un paese “carrista”, ma ti assicuro che per me è un vanto che mio figlio non corra i carri.sinceramente ,per lui ho altre e ben differenti ambizioni che allenare cavalli, spalare letame o andare in giro puzzolente in attesa dell’ultima leva.


  9. Pienamente d’accordo con Altro Giovanotto Vengo anch’io da unpaese carrista;-)a ragazzo, un po’ per sentirmi parte di un gruppo, un po’ per mancanza di alternative, e non ultimo perchè un po’ manipolato dai carristi anziani, ho spalato anch’io il letame ecc. ecc. ma quello sarebbe il punto meno importante. Qello che poi crescendo ho imparato a capire e per cui mi sono definitivamente allontanato da certi ambienti, è il sistema di assoluti “disvalori” che girano nelle stalle, il coltivare odi e perdita di rispetto per gli avversari che diventano nemici …. tutto cio’ accade in comunità cosi’ piccole in cui si è legati tutti in diverso modo da vincoli di parentela, amicizia, vicinato ecc. tutti valori che si stanno perdendo totalmente. La carrese che ricordo da bambino era tutt’altra cosa. Ora è solo lo sfizio personale dei carristi che poi pretendono di condizionare la vita sociale dei paesi delle carresi anche in altri ambiti (politico, amministrativo, associazionistico ecc. ) BASTA