myNews.iT - Per spazio Pubblicitario chiama il 393.5496623

BOJANO _ I progetti per la realizzazione di due, forse tre, centrali a biomasse per la produzione di energia elettrica nel nucleo industriale Campobasso-Bojano – e nello specifico nei territori dei comuni di Campochiaro e San Polo Matese – stanno destando qualche interrogativo e molta preoccupazione tra la popolazione residente nell’area del Matese e tra gli imprenditori del settore agroalimentare che operano nell’insediamento produttivo. Quando si parla di impianti di trasformazione che si basano sullo sfruttamento e il riutilizzo di rifiuti, siano essi da biomasse o combustibili da rifiuto, i dubbi che sorgono sono sempre tanti e tali da rendere legittimo l’innalzamento del livello di attenzione, a tutela dell’ambiente, della salute pubblica e della qualità della vita.

Nel caso di attività industriali di questo genere, che dovrebbero sorgere di fianco ad aziende lattiero-casearie e di bioagricoltura, la massima trasparenza è d’obbligo, sia per quanto riguarda l’accesso agli atti che accompagnano il rilascio di pareri e autorizzazioni, sia per quanto attiene il grado di coinvolgimento e informazione della popolazione residente, lasciata quasi sempre ai margini di tali processi. Per questi motivi, il circolo Sel “E. Berlinguer” di Bojano ha di recente fatto pervenire al direttore del servizio Politiche Energetiche della Regione Molise Luigi Vecere, una richiesta di intervento in autotutela circa l’autorizzazione unica rilasciata alla Civitas srl per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da biomasse legnose della potenza di 0,99 Mwe in zona consortile del Comune di Campochiaro. In particolare, l’eccezione sollevata riguarda l’esclusione del Comune di San Polo e della Comunità Montana Matese in sede di conferenza di servizi tenutasi lo scorso mese di gennaio.

In quest’ultima conferenza, Arpa Molise e Provincia di Campobasso hanno chiesto al rappresentante del Consorzio per lo Sviluppo Industriale la dichiarazione relativa alla possibilità di trattamento delle acque reflue, sia per qualità che per quantità, nell’impianto di depurazione collocato nel territorio del Comune di San Polo Matese, in loc. Quagliaglioni. Le acque trattate dovrebbero inoltre passare attraverso un canale di bonifica di proprietà della Comunità Montana Matese, la quale è tenuta a dare la sua autorizzazione. A nostro avviso, l’estromissione dei due enti dalla conferenza di servizio comporta la illegittimità dell’autorizzazione in oggetto. Facciamo inoltre notare che la mancata attivazione degli strumenti consentiti dall’autotutela comporta responsabilità amministrativa e contabile di chi di competenza, soprattutto in caso di errore imputabile ad una condotta negligente ed evitabile usando le normali procedure previste dalla legge. Il circolo Sel Bojano “E. Berlinguer”, inoltre, stigmatizza con forza il comportamento del dirigente del servizio Politiche Energetiche della Regione Molise che ha negato agli avvocati tecnici l’accesso agli atti relativi alla vicenda in questione. Atti pubblici, e in quanto tali a disposizione di cittadini e associazioni che avanzano motivata richiesta di visione. Riteniamo infine che le comunità locali hanno tutto il diritto di essere rappresentate, oltre che dettagliatamente informate, in ogni attività amministrativa nella quale la legge ha previsto la partecipazione allargata, e in particolare in quelle che riguardano il diritto all’ambiente e alla salute.

Articolo precedenteLe vie francigene del sud conquistano i pellegrini. In arrivo i primi fedeli
Articolo successivoL’Adusbef invita i ciitadini a costituirsi contro agenzia Moody’s