BOJANO _ In merito al recente comunicato diramato dai sindacati nazionali, riguardante la vertenza Solagrital e la firma della mobilità per 76 dipendenti a tempo indeterminato, sentiamo di fare qualche precisazione. Condividiamo pienamente, e sarebbe impossibile non farlo, la prudenza e l’attenzione che i sindacati stanno dedicando alla gravosa situazione dei lavoratori dell’azienda e con loro riteniamo necessario il coinvolgimento di tutte le parti in causa, prima fra tutte la Regione, proprietaria dello stabilimento e diretta interessata alle sorti dei lavoratori, dato che la sua partecipazione non può essere finalizzata ad altro che alla salvaguardia ed alla tutela dell’occupazione. Quello che però dispiace constatare è la leggerezza dei responsabili nazionali Fai, Flai e Uila nell’etichettare il nostro impegno nei confronti dei lavoratori come una strumentalizzazione politica senza competenza. Infatti è chiaro il riferimento dell’ultima parte del comunicato al nostro presidio davanti ai cancelli, che crediamo abbia comunque favorito e stimolato una linea più rigorosa nei confronti del management, visti gli esiti negativi (per l’azienda) dell’incontro.
Crediamo che, vista l’importanza della Solagrital e il suo enorme impatto sul tessuto socio-economico dell’intera regione, questa fase non possa essere affrontata solo da pochi esponenti sindacali, che peraltro, non essendo molisani, non conoscono tutte le dinamiche che da anni caratterizzano la vicenda dei lavoratori e dello stabilimento. Premesso, appunto, che la Solagrital è un bene comune, non deve risultare strano che il circolo SEL Bojano “E. Berlinguer” si senta pienamente legittimato ad esprimere e sostenere la propria libera posizione a difesa del lavoro e delle famiglie molisane e bojanesi. Chiediamo invece ai sindacati di dirci dove sono stati in tutto questo tempo, dall’epoca del piano industriale 2009/2013, del finanziamento pubblico di 27 mln di euro e quando si parlava di incremento dei volumi produttivi e mantenimento dei livelli occupazionali. Si sono accorti che in questi anni l’unica cosa messa in opera è la sistematica e scientifica precarizzazione dell’esistenza dei lavoratori che essi stessi in primis dovrebbero tutelare, invertendo il rapporto tra lavoro fisso e lavoro precario?
Si sono accorti che una mobilità motivata dall’esubero di personale nasconde qualcosa di losco se contemporaneamente vengono assunti lavoratori avventizi, e che l’avventiziato assume sempre più i toni di una moderna schiavitù? E perché hanno firmato la cassa integrazione quando il piano industriale non veniva realizzato neanche in minima parte? Quante iniziative pubbliche hanno organizzato in questo tempo? SEL Bojano, appellandosi anche alla politica regionale, alle istituzioni, ai sindacati locali e aziendali, all’associazionismo, ai commercianti ed alla società civile interviene da sempre sulla Solagrital, anche per colmare il vuoto lasciato da parte di chi doveva riempirlo e che, invece, “non ha voluto o non ha potuto”. Ben lontani da qualsiasi immorale strumentalizzazione politica della vicenda, non possiamo tacere sul fatto che chi ha fallito finora, management in primis, non può continuare a ipotizzare o addirittura gestire eventuali iniziative di rilancio. I tempi strettissimi in cui si gioca la partita non permettono neanche di pensare ad un infido utilizzo politico del disagio di centinaia di nostri compaesani e conterranei, della crisi di un settore che può diventare disastro di una intera economia regionale. Infine, ci si chiedono proposte.
Agli estensori del comunicato sindacale, ricordiamo che il circolo SEL Bojano ha proposto alle istituzioni regionali, per la prima volta due anni fa, di attivarsi per realizzare un grande progetto di filiera agro-alimentare finanziabile con fondi comunitari ai sensi dell’art. 39 del regolamento europeo 1083/2006. Le cifre in ballo (50 mln di euro) consentirebbero, a nostro avviso, una rapida ed efficace soluzione del problema, purché si cambi passo politico e gestionale. Il nostro consigliere regionale di riferimento, Filippo Monaco, ha portato l’idea all’attenzione del governo regionale, ma purtroppo né da quelle sponde, né dai sindacati abbiamo ancora ricevuto un cenno di riscontro. Affianco ai lavoratori e a chi si batte per loro, e disponibili, come sempre, ad un confronto franco ed alla cooperazione con i sindacati nazionali e con chiunque abbia a cuore le sorti e l’esistenza dei lavoratori, magari presto potremo parlare anche di questo. Circolo SEL Bojano “E. Berlinguer”