CAMPOBASSO _ Con il Decreto Legge 95 del 6 luglio 2012 non si qualifica la spesa pubblica ma si ripete la politica dei tagli lineari che hanno messo in ginocchio la struttura formativa del nostro Paese. La scuola, l’università e la ricerca e i suoi lavoratori stanno pagando un prezzo salatissimo che ha come conseguenza la manomissione del sistema formativo nazionale con ricadute evidenti a livello territoriale. Le misure del decreto colpiscono i docenti inidonei all’insegnamento per motivi di salute e quelli che per effetto della riduzione degli orari scolastici sono andati in soprannumero. Il loro utilizzo, avverrà in ambito provinciale in compiti impropri (ad esempio nei difficili ruoli amministrativi per i quali sono richieste competenze specifiche), con la cancellazione delle supplenze annuali del personale amministrativo e dei collaboratori scolastici e la riduzione di molte supplenze nell’ambito della docenza.

In Molise, alla riduzione di 79 posti di lavoro per il prossimo a.s., si aggiungeranno la perdita di un incarico per molti precari per effetto dell’utilizzazione del personale inidoneo o in soprannumero. Infatti, i docenti inidonei sono 12, quelli in esubero sono: 38 nella scuola primaria; 25 nella secondaria di I° grado e 48 nella secondaria di secondo grado. Si tratta di 123 insegnanti che saranno ricollocati in maniera arbitraria, con la conseguente riduzione di incarichi annuali per i precari. È un intervento brutale fatto, peraltro, da chi non conosce la macchina scolastica e quindi ne inceppa irresponsabilmente il funzionamento. Con questo Decreto la scuola viene ancora una volta presa di mira: le vengono sottratti 360 milioni di euro e 15.000 posti di lavoro solo per fare cassa. La spending review del sistema di istruzione non interviene sugli sprechi e sui costi di funzionamento. Indegna la parte della manovra sulla ricerca e l’università.

Tagli insostenibili a tutti gli enti pubblici di ricerca e liberalizzazione di fatto delle tasse universitarie. Blocco delle assunzioni anche per i prossimi anni. Il segno è chiaro: lo Stato si ritira da questi settori. Il Governo dei tecnici completa l’opera iniziata da Berlusconi. Tutto questo avviene in continuità con la devastante riforma del sistema pensionistico, con la controriforma del mercato del lavoro, degli ammortizzatori sociali e con la riduzione delle tutele previste dall’art. 18. Occorrono invece, politiche che vadano verso una redistribuzione della ricchezza, che introducano misure fiscali eque, rinnovino i contratti pubblici ed estendano i diritti sociali. Una prima risposta a questi provvedimenti iniqui ed inefficaci sarà la manifestazione organizzata dalle categorie del pubblico impiego il 19 luglio a Roma davanti a palazzo Vidoni per rivendicare una revisione radicale della manovra e l’immediata attuazione dell’intesa sul lavoro pubblico. Dal Molise partirà un autobus, gli interessati possono prenotarsi presso le sedi della FLC CGIL.

Il segretario regionale Sergio Sorella

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