Sergio Sorella
CAMPOBASSO – Nei giorni scorsi il MIUR ha informato le OO.SS. sullo stato dell’arte in tema di dimensionamento della rete scolastica. Purtroppo si è riproposta la solita politica dei tagli.Le scuole dotate di autonomia passano da 9.131 dell’anno corrente a 8.646 nel 2013-2014, mentre quelle con dirigente scolastico e direttore dei servizi (DSGA) passano da 8106 a 8094. Scompaiono, dunque, altre 485 scuole: un numero superiore a quello preventivato sulla media dei 900 alunni per ogni scuola, ipotizzato nell’Intesa in Conferenza Stato Regioni.

Ai 43.000 studenti molisani, se non cambiano queste regole, spettano 54 istituzioni scolastiche autonome; attualmente ce ne sono 82. Il taglio è particolarmente pesante. Le 54 nuove scuole dovranno essere distribuite in questo modo: 40 nella provincia di Campobasso e 14 in quella di Isernia. La Regione da tre anni non interviene sul dimensionamento scolastico, distinguendosi per il colpevole ritardo. Intanto il MIUR non ha assegnato i posti di dirigente scolastico rimasti liberi. Il risultato è stato un gran pasticcio: 25 scuole hanno un dirigente scolastico reggente, che deve occuparsi di due istituzioni scolastiche. Stessa sorte è toccata ai direttori dei servizi (ex segretari), anche loro reggenti in più scuole.

Fino ad arrivare al paradosso di qualche dirigente che ha anche più di due scuole! Si tratta di una situazione che si aggraverà ulteriormente il prossimo anno scolastico 2013-14, in quanto i dirigenti scolastici che andranno in pensione non verranno sostituiti. Tutto ciò sta comportando un caos organizzativo e gestionale, non esploso solo per la buona volontà, il senso di responsabilità e lo spirito di abnegazione di molti dirigenti e direttori interessati. Da mesi la FLC CGIL Molise lo ripete: il dimensionamento è una cosa seria e non può essere lasciato alla buona volontà di qualcuno ed agli interessi di campanile di altri.

Occorreva che la Regione Molise delineasse i principi entro i quali realizzare l’offerta formativa territoriale, stabilisse, con una legge sull’istruzione, gli impegni relativi all’attuazione del titolo V della Costituzione, individuasse le priorità legate alla rete di trasporti territoriali, ai servizi aggregati dei vari comuni, all’istituzione dei poli scolastici per far fronte all’emergenza dell’edilizia scolastica, all’individuazione dei poli liceali, tecnici e professionali da realizzare a livello locale, evitando duplicazioni di indirizzi e pressioni locali. Le scuole, come avviene da anni, sono state lasciate sole.

Il dimensionamento va ripensato perché, così come lo si vuole realizzare, è contrario ai principi basilari di un buona organizzazione e di un’offerta formativa di qualità; vanno superate le norme che impediscono di avere il dirigente scolastico ed il DSGA alle scuole cosiddette sottodimensionate (sotto i 600 alunni e i 400 nelle situazioni particolari); va ripensata la stessa media dei 900 alunni che non fa i conti con le specificità territoriali presenti in Molise. Abbiamo sollecitato l’assessore regionale all’istruzione al confronto su questi temi. Il 15 maggio ’13 ci sarà il primo. L’auspicio è che si passi dalla politica degli annunci a quella del fare.

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