BOJANO _ Sul Sagrato dell’antica cattedrale di Bojano arrivano le puntualizzazioni di Sinistra e Libertà, circolo Berlinguer del paese. Le stesse saranno illustrate oggi pomeriggio alle 17 nel corso di una conferenza stampa. Le principali tesi che sosterremo nella conferenza stampa riguardano molteplici aspetti, a nostro parere del tutto non considerati da parte dell’amministrazione comunale di Bojano, nonché dai responsabili tecnici comunali adibiti al controllo e alla verifica dei lavori. Le argomentazioni verteranno su diversi aspetti:
ASPETTO STORICO-PAESAGGISTICO: una completa disarmonia con il contesto storico, architettonico e culturale circostante, come già ampiamente affermato e denunciato sin dalla nostra prima richiesta di intervento e verifica, inoltrata alla soprintendenza dei beni culturali e alla Regione Molise.

ASPETTO COMMERCIALE: a causa della chiusura al traffico di quello che comunque doveva essere, in accordo con il progetto approvato, un tratto transitabile, le attività commerciali retrostanti la cattedrale hanno subito un notevolissimo disagio, sia in termini di afflusso dei clienti, sia per quanto riguarda la gestione ordinaria del carico/scarico merci.

ASPETTO TURISTICO: la chiusura del sagrato al traffico ha notevolmente incrementato la circolazione veicolare nel Corso Umberto I°, uno dei tratti più importanti della Bojano storica. Come sarà possibile, in questo modo, prevedere la tanto decantata rinascita della Bojano antica, per ottenerne vantaggi a livello di promozione turistica del territorio? E quindi, inevitabilmente, come sarà fattibile una rinascita della zona anche dal punto di vista commerciale, magari ponendo l’accento su determinate tipologie di vendita (artigianato, prodotti locali, tipicità varie)?

ASPETTO AMBIENTALE: non è stato affrontato, prima di predisporre la chiusura al traffico, il tema dell’inquinamento da polveri sottili che potrebbe drasticamente aumentare, proporzionalmente con l’aumento della circolazione, nella zona di Corso Umberto I°. Già in un’indagine ARPAM del 2008 risultavano 3 sforamenti (in sole tre settimane, quando il limite imposto dalla legge è di 35/anno) dei valori di polveri sottili (PM10) in quella zona, che facevano pensare che un minimo di attenzione doveva essere riservata anche a questo aspetto. Non vogliamo creare ingiustificato allarmismo, ma ci chiediamo: quanto inciderà l’aumento del traffico veicolare, sommato ad altre emissioni come il riscaldamento da biomasse, sulla qualità dell’aria della zona?

 

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