FerroviaRaddoppio2015TERMOLI – Tutto si sarebbero aspettato i Cittadini Termolesi da RFI s.p.a tranne che costringesse l’Assessore Regionale Pierpaolo Nagni a definire “la solita zuppa” il progetto del raddoppio ferroviario confezionato per il Molise.
Assessore ci fa piacere, annoverarLa tra i cittadini che, da almeno 3 anni definiscono “spezzatino servito ai termolesi” il progetto del raddoppio ferroviario.
Ma la condivisione e la critica gastronomica al progetto si ferma alla zuppa e allo spezzatino.
Infatti, la solita zuppa per noi cittadini termolesi prevede, in dettaglio, questo:

– due barriere antirumore ininterrotte localizzate in corrispondenza del pieno centro abitato di Termoli che presentano le seguenti caratteristiche:

1. Barriera antirumore continua lato mare per una lunghezza di 2 Km circa, con altezza sul piano del ferro variabile da 2 m a 7,5 metri oltre il basamento. La barriera si estende da via Cristoforo Colombo/SS16 (all’altezza del civ.120 in corrispondenza dello Stadio) fino alla via Rio Vivo (all’altezza del civ.65 in corrispondenza dell’incrocio tra via Nisida e la SS16).
2. Barriera antirumore continua lato città per una lunghezza di 1,2 Km circa con altezza sul piano del ferro variabile da 2m a 7,5m. La barriera si estende da via dello stadio (proprio in corrispondenza dello stadio stesso) fino alla via Cavalieri di Vittorio Veneto (all’altezza dell’incrocio tra via della Pesca e via degli Ormeggi)
3. Altre due Barriere antirumore ininterrotte partono da dove arrivano le prime 2 cioè dalla rotonda Agip (dopo il ponte sul Parco) e costeggiano il mare per oltre Km 4 al binario dispari (lato mare) e quasi Km 4 di barriera di pannelli antirumore binario lato interno città.

Queste 2 ultime barriere e il loro carico sfregiante per tutto il tessuto urbano e costiero di Termoli, sono state autorizzate e sottoscritte dall’assessore Nagni e dall’attuale Amministrazione di Termoli, e ai cittadini termolesi non sono giunte voci di protesta o di blocco di binari.

Altrove le muraglie si abbattono, a Termoli si costruiscono e non serviranno nemmeno allo scopo per cui sono già autorizzate dalla Regione Molise e dal Comune di Termoli a novembre 2014. Infatti, poiché il traffico ferroviario previsto in aumento per Termoli sarà prevalentemente merci e poiché esso sarà prevalentemente notturno, i 12 km totali di barriere alte fino a 7,5 metri non riusciranno a riportare nei limiti di legge l’inquinamento acustico prodotto, e allora RFI ha previsto di cambiare gli infissi, a proprie spese, ai cittadini nelle cui abitazioni il rumore non può essere riportato nei limiti di legge ma a patto che i cittadini non aprano quegli stessi infissi (prigionieri in casa propria di infissi di proprietà di RFI s.p.a. che non dovranno essere aperti per salvaguardare la propria salute!).

Ha ragione Assessore Nagni è la solita zuppa e non le piace.

Chissà forse non piace nemmeno ai Consiglieri, agli Assessori, al Sindaco di Termoli ma ci vuole più coraggio a pretendere il rispetto del proprio territorio e dei propri concittadini che accontentarsi di chiedere il rispetto della delocalizzazione della sottostazione elettrica di Viale Trieste che, comunque a Ripalta ne è stato previsto lo smantellamento non in un Protocollo d’intesa, come per Termoli, ma nel progetto del raddoppio ferroviario e dunque parte integrante e finanziabile e non “buone intenzioni da buoni rapporti”.

Assessore visto che ai Termolesi rimane solo lei di palato fine chieda a RFI s.p.a.:
1. Computo metrico e costi di tutto il progetto che avete, purtroppo, approvato senza variante e con variante per Campomarino
2. Costo totale degli oltre 12 km di barriere antirumore previste su tutto il tracciato Molisano, aggiungendo le barriere da posizionare sul lungomare Termoli Nord che non è stata nemmeno menzionata, ma che ha un carico di inquinamento acustico da risanare notevole
3. Costo totale degli interventi diretti sui recettori
4. Quanti sono i recettori, cioè i cittadini da risanare acusticamente? Come li hanno individuati e numerati? Solo statisticamente? E come si sono regolati con le abitazioni a permanenza estiva e gli alberghi? E le facciate delle abitazioni da risanare?
5. Il costo di tutti gli infissi fonoisolanti? E le aree pertinenziali come pensano di risanarle?
6. A quanto ammonta la cifra annuale da destinare alla manutenzione dei Km di barriere antirumore che se non perfettamente mantenute sono peggiori del danno da risanare?

7. Come pensano di aggirare la frana di Petacciato?

Questi sono solo alcuni dei dati che potrebbero tornare utili a Voi Politici Molisani per confrontarli con il calcolo dei danni urbanistici, ambientali, paesaggistici e sanitari prodotti dall’intero progetto sul territorio molisano:

1. Svalutazione di tutto il patrimonio immobiliare termolese adiacente 12 km (6 km a dx + 6 km a sn del tracciato ferroviario). Quanto potranno valere le attività commerciali e i primi 2 – 3 piani delle abitazioni e dei condomìni che saranno oscurati da barriere antirumore opache e senza manutenzione?
2. Quanto potranno valere sul mercato immobiliare tutte le abitazioni, magari con vista mare, che avranno vetri offerti gratuitamente da RFI s.p.a. ma non apribili?
3. Quanto potrà essere attrattiva, turisticamente, una Termoli letteralmente divisa da una doppia barriera fisica che si andrà ad aggiungere alle altre barriere autostradali e stradali?

4. Il Progetto che l’Amministrazione Comunale e la Regione hanno sottoscritto a novembre 2014 è lo stesso Progetto che era stato bocciato per ben 2 volte dalla Commissione Speciale di Valutazione di Impatto Ambientale e che adesso ai cittadini di Termoli e di Campomarino è stato proposto spezzettato per farlo approvare (lo spezzatino servito ai termolesi). Nelle bocciature la Commissione VIA richiamava proprio due punti che VOI avreste dovuto fare vostri e nostri “Il Progetto non tiene conto della salute dei cittadini esposti all’inquinamento acustico” “Il Progetto non tiene conto della ulteriore divisione urbanistica di Termoli”. I tecnici della Commissione speciale VIA avevano bocciato il progetto anche perché i danni provocati dall’inquinamento acustico sono gravissimi gravando non solo sulla qualità della vita degli esposti ma sono precursori di patologie letali. Poiché tale Progetto, probabilmente, non poteva mai essere approvato RFI s.p.a. ha giocato con noi Molisani al gioco delle tre carte (o meglio dei tre lotti) aiutata dall’eccezionale coesione politica, a tutti i livelli, bipartisan della Puglia che è riuscita a portare a casa milioni di euro di finanziamento per interramento di binari, soppressioni di sottostazioni elettriche, nuovi elettrodotti meno impattanti e l’Alta Velocità Bari-Napoli per il trasporto passeggeri, mentre a noi Molisani restano solo 12 Km di barriere antirumore alte più di 7 metri e la politica bipartisan divisa addirittura sul gradimento della zuppa!

E tutto questo perché? Perché se i Molisani stanno zitti e buoni avranno lo sventramento di Viale Trieste per ricavare parcheggi sotterranei? Avranno Piazza donatori di sangue per farci cosa? Avranno un fabbricato da ristrutturare che nemmeno le ferrovie hanno voluto mettere a reddito?
Se solo il Molise e i suoi politici facessero come hanno fatto i politici comunali, provinciali, regionali, parlamentari pugliesi unendosi per chiedere parità di rispetto per il nostro territorio e i suoi cittadini e proporre come condizione non negoziabile l’eliminazione delle barriere antirumore e vagliare, non la proposta condivisa proposta sempre e solo da RFI s.p.a., ma la proposta Molise.

Oppure non ci resta che pensare che forse tutti voi nostri politici condividete le parole che ha pronunciate l’ex Amministratore delegato di RFI s.p.a. Mauro Moretti che pubblicamente ha dichiarato “Ho voluto vedere con i miei occhi il binario unico tra Termoli e Lesina: ebbene, ho notato che tra ferrovia e statale Adriatica ci sono 30 metri e tanta monnezza”.

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