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LARINO – A molte persone, che si sono trovate a passeggiare domenica scorsa in Via Cluenzio, nel Centro Storico di Larino, è venuto il dubbio che fossero state indette le elezioni anticipate senza che gli organi di informazione ne avessero dato notizia. “Ma che Elezioni!” rassicurava qualche ben informato, “sono solo le Primarie del PD”. Certo ci è voluto un bel po’ per convincersene considerata la presenza assidua di noti esponenti dell’Italia dei Valori nonché di una buona parte del popolo di centro destra, ancora non ben inquadrato tra NCD e Forza Italia, a presidio del seggio. Si è visto persino l’uomo buono per tutte le stagioni, al secolo il venditore del “Vietri”.

Il tutto da ricollegare alla distribuzione di pampanella, avvenuta in mattinata, presso la sala convegni del Consorzio di Bonifica, la cui Amministrazione è notoriamente a trazione facciolliana. Parola d’ordine: “Votare per la candidata di Riccia.” Lì pare addirittura che, piuttosto che espressione di voto, ci sia stato volantinaggio, tanto è stato veloce il passaggio dagli adempimenti burocratici all’urna. La chiamano partecipazione democratica. Sarebbe più appropriato definirla partecipazione suinocratica (il riferimento è puramente alla presenza della pampanella!). Certo il PD ha molto su cui riflettere in merito alle regole delle primarie che, come una fisarmonica, sono state tanto stringenti ieri quanto sbracate oggi, al punto che ormai il partito è parassitato dal centrodestra il cui esponente di punta è in tutta evidenza Paolo Di Laura Frattura, solo la faccia sinistra di Giano pozzillese.

Le primarie sono state talmente pervase dalla sua pagana presenza, che a momenti veniva fuori dai telefonini degli addetti al seggio, come Aladino dalla lampada, a minacciare querele se si fosse perso un solo voto a favore della sua candidata: ah! se mettesse lo stesso impegno nel risolvere i problemi dei tanti Molisani rimasti senza lavoro! Già, quello lo prometteva quel gentleman in pullover arancione che, come nel romanzo dedicato da Dumas alla “Maschera di ferro”, sarà finito prigioniero in un oscuro meandro, uno di quelli che solo l’ingordigia di potere riesce a scavare così profondamente nell’animo umano.

Per tornare alle vicende larinesi, balza agli occhi la schizofrenia dell’opposizione di centro-destra che quando era al governo della Città, complice di Iorio, consentiva lo smantellamento dell’Ospedale “G. Vietri”; fino a qualche giorno fa tuonava contro la maggioranza accusandola di immobilismo nella difesa del nosocomio cittadino; Domenica scorsa è andata, praticamente, a sottoscrivere il Piano Sanitario redatto da Frattura che prevede la chiusura del presidio ospedaliero frentano (fortuna che ci ha pensato il tavolo tecnico interministeriale a bocciarlo!). A respirare i miasmi di questa politica si fa molta fatica a non dare di stomaco.

All’Associazione “Comitato Civico Frentano” non resta altro che rimboccarsi nuovamente le maniche e lottare affinché sia garantito, ai cittadini del territorio basso-molisano, il diritto ad avere un’assistenza sanitaria, categoricamente erogata dagli ospedali pubblici, non appannaggio delle cliniche private. A breve partirà, come su tutto il territorio regionale, una sottoscrizione a difesa della Sanità pubblica: i cittadini sono chiamati a decidere se ha più valore la pampanella una tantum o un ospedale per sempre!

Associazione “Comitato Civico Frentano”

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