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TrivelleZeroComuneTERMOLI – Il Coordinamento Trivelle Zero Molise comunica di aver inviato in data odierna una richiesta ufficiale di attivazione di ricorso presso i tribunali amministrativi regionali avverso la recente concessione del titolo di permesso di ricerca di idrocarburi rilasciata alla società Petroceltic S.R.L. di Roma.

La richiesta è stata presentata a tutti gli enti istituzionali di Abruzzo, Molise e Puglia coinvolti; come noto, la concessione riguarda un’area di 373 chilometri quadrati lungo la costa tra Vasto, Termoli e le Tremiti, ad una distanza di 13,4 miglia marine dal litorale e dalle isole, e prevede l’uso della tecnica di energizzazione sismica tramite Air-gun per 20 giorni (secondo tempi solo stimati) su una superficie di 200 chilometri.

 
La stessa società proponente dichiara inoltre di non poter precisare le zone esatte che saranno interessate dai potentissimi spari di aria compressa. I gravissimi rischi per l’ecosistema marino, la pesca e l’economia che l’uso degli Air-gun comporta sono stati reiteratamente denunciati dal Coordinamento Trivelle Zero Molise nelle numerose iniziative pubbliche organizzate negli ultimi mesi in Molise per informare e sensibilizzare i cittadini; così come sono stati illustrati i pericoli di incidenti, sversamenti, esplosioni e contaminazioni del suolo e del mare che le attività di estrazione di idrocarburi portano inevitabilmente con sé.
 
Anche la valutazione di impatto ambientale di questa richiesta di concessione (come quella riguardante le prospezioni sismiche in terra del Progetto Santa Croce nell’area di Campobasso, alla quale abbiamo da poco formalizzato le osservazioni ufficiali), mostra la consueta superficialità e assenza totale di conferme scientifiche nel giudicare “irrisori” e “nulli” i danni ambientali e sanitari. Gli ormai numerosi studi scientifici sul tema dicono invece esattamente il contrario, ed è superfluo aggiungere che l’area toccata dal progetto della Petroceltic è estremamente fragile, e riveste importanza cruciale per la pesca e il turismo locali.

Per questi motivi come Coordinamento Trivelle Zero Molise abbiamo ritenuto opportuno rivolgere una pressante richiesta ufficiale a tutti gli enti locali coinvolti, incluso il Parco Nazionale del Gargano, perché attivino immediatamente un ricorso al TAR per fermare la valanga di autorizzazioni che come da noi previsto sta per abbattersi sull’Adriatico e sul suolo molisano, e non solo. Soltanto una sentenza del Tar può bloccare queste autorizzazioni, senza la via giudiziaria istituzionale non si possono avere sospensive.

Nel contempo va percorsa ovviamente anche la strada referendaria, che sarebbe imprudente abbandonare, in una situazione in continua evoluzione legislativa.
Riteniamo doveroso da parte degli enti locali dimostrare con questo ricorso la loro concreta partecipazione alla lotta contro la petrolizzazione, dichiarata ufficialmente con l’adesione alla richiesta di referendum e alla Carta di Termoli in difesa dell’Adriatico.

E’ tempo che i fatti diano consistenza alle parole: il Coordinamento Trivelle Zero Molise continuerà ad operare per allargare il coinvolgimento attivo della popolazione nella lotta contro il saccheggio del territorio, nella certezza che sia possibile ribaltare anche situazioni che sembrano ormai perse (la vittoria del Coordinamento No Ombrina in Abruzzo ce lo dimostra), ma è necessario che le istituzioni camminino insieme ai cittadini: la tutela della salute, dell’ambiente e delle attività economiche locali è loro preciso dovere. Così come il porre le basi per un cambiamento radicale degli stili di vita e di produzione, che garantisca alle generazioni future un territorio sano ed una crescita sostenibile.

COORDINAMENTO TRIVELLE ZERO MOLISE

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