LARINO – Noi saremo gli “inesperti” incapaci di amministrare, con queste accuse il centro destra porta avanti la sua campagna elettorale, intanto ecco loro cosa sono stati capaci di fare. La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno, il Consiglio di Stato, la sesta sezione per la precisione, ha condannato il Comune di Larino in merito all’affidamento diretto della fiera d’ottobre, “un altro macigno – dice Boffa candidato alle prossime elezioni amministrative – che peserà inevitabilmente sulle tasche dei cittadini”. I fatti sono questi e a raccontarli è proprio Alfonso Boffa, “Il Comune di Larino organizza ogni anno una manifestazione denominata “Fiera di ottobre” che si svolge presso il campo sportivo comunale ove vengono ospitati espositori e venditori di merci e beni relativi ai settori del commercio, artigianato, agricolo e della ristorazione.

Con determinazione 1° agosto 2011, n. 147 il Comune ha affidato direttamente, tramite convenzione, la gestione dell’attività per gli anni 2011 e 2012 all’Unione commercio Molise cooperativa sociale. Tale determinazione è stata impugnata da Pro.gest 3000 s.r.l., che aveva svolto la relativa attività per gli anni 2011 e 2012, innanzi al Tribunale amministrativo regionale per il Molise, Sezione prima, questo recita la sentenza – dice Boffa – a questo punto però Il Tribunale amministrativo, con sentenza 27 luglio 2012, n. 414, ha accolto il ricorso, rilevando, in particolare, che il Comune avesse violato le regole che presiedono allo svolgimento delle procedure di gara.

In particolare, si è ritenuto che, non venendo in rilievo un contratto di appalto di servizi ma lo svolgimento di un servizio pubblico, non vi fossero le condizioni previste dall’art. 5 della legge 8 novembre 1991, n. 381 (Disciplina delle cooperative sociali) per l’affidamento diretto della gestione della fiera alla predetta cooperativa, e qui è fin troppo ovvio, un ente pubblico per affidare un servizio del genere deve fare una gara d’appalto, ma andiamo avanti, non contenti i nostri amministratori, che oggi si ricandidano, tranne Urbano, la delibera per l’affidamento è stata firmata da tutti gli amministratori oggi ricandidati nel centro destra. Il Consiglio di Stato secondo voi che fa? Da torto al Comune, e anche questa sembra un’ovvietà, se già in primo grado ti hanno detto che non potevi affidare il servizio senza gara d’appalto non devi farlo, e infatti ecco la decisione dei giudici romani. 

Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, Sezione Sesta, definitivamente pronunciando: a) respinge l’appello proposto con il ricorso indicato in epigrafe; b) condanna l’appellante al pagamento, in favore della società resistente, delle spese processuali del presente grado di giudizio che si determino in euro 3.000,00, oltre accessori. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa. Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 26 marzo 2013. Questa è la sentenza, insomma ancora una volta, per colpa di qualcuno, i larinesi devono pagare i danni, in quanto ci risulta che già la Progest 3000, la società esclusa, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Larino, nel quale sembra chieda i danni per oltre 400 mila euro, non c’è che dire, un bell’esempio di buona amministrazione.

Alfonso Boffa

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