Simona Contucci
MONTENERO DI BISACCIA _ Il Segretario del circolo IDV di Montenero di Bisaccia, Simona Contucci, risponde al Sindaco di Montenero Travaglini il quale salutava con favore l’approvazione del c.d. federalismo municipale. “Le criticità segnalate dall’ANCI e da numerose forze parlamentari non inducono a fare professione di ottimismo. In primo luogo, la riforma entrerà a regime solo dal 2014, nel frattempo, nel cosiddetto periodo transitorio, i tributi individuati saranno devoluti ai comuni e resteranno a tutti gli effetti tributi statali. Questi sono infatti istituiti dallo Stato, che ne fissa anche i criteri di funzionamento, e sono riscossi dallo Stato stesso.

L’applicazione della cedolare secca del 20% sugli affitti poi, tenderà a privilegiare i redditi più ricchi, che vedranno diminuire in maniera considerevole le somme da versare all’erario. Al contrario non è prevista alcuna misura a sostegno delle fasce sociali più deboli. quotidiano Italia Oggi nell’edizione odierna lancia un ulteriore allarme per i Comuni sul fronte del federalismo fiscale in materia di armonizzazione dei bilanci. Ogni anno, le Regioni versano ai Comuni ben 5 miliardi di euro. Ebbene, con il nuovo fisco regionale, questi trasferimenti sarebbero a rischio. Per questo i Comuni ne chiedono la fiscalizzazione. In aggiunta a ciò viene prevista l’imposta di scopo, un tributo aggiuntivo chiesto ai cittadini il cui ricavato dovrebbe consentire la realizzazione di opere pubbliche ritenute prioritarie.

Per fare un esempio vicino alla nostra realtà, saranno i Monteneresi a dover pagare una tassa per realizzare il Palaghiaccio tanto voluto dal Sindaco e siamo contenti che, come lui stesso ha dichiarato nella succitata intervista, “ i cittadini potranno giudicare in modo più oggettivol’operato degli amministratori”. In ultima analisi, questo federalismo, così congegnato, impone di seguire con la massima vigilanza l’evoluzione normativa in atto, per non vedere i piccoli Comuni come Montenero ulteriormente penalizzati dal Governo Centrale ed incapaci di provvedere ai bisogni più elementari dei propri cittadini. La domanda che ci poniamo è questa: Come potranno le decine di piccoli municipi molisani a rischio desertificazione e con una popolazione formata prevalentemente da anziani a redditi medio-bassi, ad inasprire ulteriormente i tributi locali?”

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