TERMOLI _ “Il crocifisso rimarrà nelle aule delle scuole perché non viola la libertà di pensiero degli alunni, né di educare i figli esercitata dai genitori”. Così ha deliberato, due giorni fa, la Grand Chambre, secondo e definitivo grado della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo che ha dato ragione all’Italia ribaltando un suo verdetto del 2009. Soddisfazione è stata espressa dal Consigliere Regionale Antonio Chieffo.
“Il crocifisso – dichiara Chieffo – non solo non viola nessun diritto fondamentale degli uomini e dei giovani studenti ma, al contrario, sviluppa sentimenti di pace e integrazione. E in questo momento storico, dove il concetto di libertà della persona è ancora troppo spesso in pericolo, è importane ricordare che il crocifisso, come simbolo religioso e culturale, non è una limitazione alla libertà ma un segno di emancipazione e pluralismo dove le tradizioni di un popolo possono essere mantenute senza che queste rappresentino un impedimento per l’accoglienza di chi ha convinzioni religiose e culturali diverse dalle nostre.
Imporre la rimozione del crocifisso dalle aule scolastiche significherebbe, infatti, negare la libertà di espressione di un popolo che nella Croce vede riconosciute le sue tradizioni e i propri valori profondi. La sua presenza sostiene valori fondamentali per la nostra comunità e nel momento storico attuale, in riferimento all’evento bellico scoppiato in Libia e nel Mediterraneo, penso al ripudio della guerra recepito dalla nostra Costituzione, strettamente legata al patrimonio di valori rappresentati dal crocifisso che ha anche l’obiettivo di sviluppare e potenziare la solidarietà e la dignità tra gli esseri umani.
E, guardare oggi al crocifisso potrà essere utile proprio per trovare quelle strade che portano al rispetto della dignità umana per impedire soprusi e violenze di ogni genere verso le popolazioni più deboli e indifese oppresse da interessi personali e prepotenze, fino a ieri, ancora troppo sottovalutate”.