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Francesco Di Giovine, Antonio Russo e Antonio Di Brino
Francesco Di Giovine, Antonio Russo e Antonio Di Brino
TERMOLI – Cade nella notte l’Amministrazione comunale Di Brino. I dodici consiglieri comunali di minoranza si sono dimessi nella tarda serata di ieri davanti al notaio Lucia D’Erminio. Con l’opposizione si sono presentati 4 della maggioranza: il consigliere del Popolo di Termoli per Di Brino Francesco Di Giovine, Stefano Perricone che già si era schierato piuttosto palesemente con il centro sinistra nell’ultimo periodo, Timoteo Fabrizio ed Ivo Sprocatti di Fratelli D’Italia. In tutto 16 persone. Per un solo voto, dunque, è caduto Di Brino. Le dimissioni collettive hanno colto di sorpresa Di Brino che, pur avendo avuto qualche avvisaglia nei giorni scorsi, non si aspettava un epilogo del genere.

Di fatto, questa mattina, al suo risveglio, si è reso conto dell’accaduto. “Sono sereno dopotutto, sicuro di aver lavorato bene in questi 4 anni. Ora approfitterò di quesa pausa per riposarmi e mettere insieme le idee visto che non mi sono fermato per niente”.

Sorpresa anche per gli assessori che, pur avendo sentito qualche voce, non pensavano all’improvviso “crollo”. “Sono senza parole – ha dichiarato l’Assessore Ciarniello -. Non ci sono parole per esprimere, commentare, per giustificare, per capire l’accaduto. Non comprendo, è stata una cosa fulminea. Complimenti a chi ha organizzato questa manovra”.

Ieri, in ogni caso, il Presidente della Regione Frattura era a Termoli insieme con l’Assessore regionale alle Politiche sociali Vittorino Facciolla. Ma la regia occulta della manovra potrebbe risiedere da più parti e non solo tra le fila del centro sinistra. Tra le fila della minoranza, però, c’è stata una defaiance. Il “16 dell’Apocalisse” sarebbero dovuti essere 17.  Si tratta di un esponente di centro destra che era dato per certo ed all’ultimo momento ha spento il cellulare, un rappresentate di un partito di centro che ha fatto il passo ma poi avrebbe fatto un “dietro front” all’ultimo momento.

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18 Commenti

  1. teatrino politico
    La storia si ripete.
    Dopo i cecchini che dal centro SX sono passati al centro DX dando le dimissioni per far cadere il Sindaco Greco ecco i cecchini che dal centro DX sono passati al centro SX dando le dimissioni per far cadere il Sindaco Di Brino.
    Senza entrare nel merito di chi ha ragione o torto, ha fatto bene o male, l’unica verità riguarda la penalizzazione dei cittadini contribuenti che pagheranno un’altra inutile tornata elettorale anticipata di un anno.
    Mi auguro che alle prossime imminenti votazioni per la prossima Amministrazione comunale gli elettori votino pure i partiti o gli schieramenti in cui credono ma scelgano bene i candidati (Sindaco e consiglieri) evitando di dare le loro preferenze a riciclati, trasformisti e professionisti della politica (vale sia per centro DX che per centro SX).

  2. stima e amicizia
    Nel leggere che fra i quattro cecchini di centro DX che hanno abbattuto l’Amministrazione Comunale c’è anche un consigliere proveniente dalla lista civica ” IL POPOLO DI TERMOLI PER DI BRINO ” ….. mi vengono in mente tanti dubbi sui rapporti di stima ed amicizia fra l’interessato ed il Sindaco silurato.

  3. sig.
    Ma ci rendiamo conto che ad amministrare una città come la nostra ci sono personaggi …,che vengono dal vecchio …(figli di persone…). titolo di studio III media. ma possiblie che la nostra città non ha di meglio da offrire? ma avete letto i nomi di chi ha sfiduciato il sindaco? ma non ci vergognamo, noi termolesi, ad avere eletto sti tipi?

    • ai franchi tiratori
      Come si fà a tenere in giunta un Perricone (uomo di sinistra) e 3 ….Dopo tanto lavoro è questo che ci meritiamo. E’ possibile che Di brino non aveva poteri politici che lo sostenevano? Anche Luui era solo bluff.

    • tristezza
      Abbiamo avuto personaggi che non hanno sostenuto il Sindaco. Personaggi vuoti senza avere garanzie politiche alle spalle vedi Ferazzano e compani.Hanno pensato al loro tornaconto e non al benessere politico di una intera comunità.

  4. schifato
    NELLA LISTA DEI 4 TRADITORI RICORRE ANCHE IN QUESTA TORNATA IL FRATELLO DI QUELLO CHE FECE CADERE LA PRECEDENTE GIUNTA GRECO.CERTO CHE COSTORO,OVVERO I 2 FRATELLI, SONO PROPRIO I DISCEPOLI DI GIUDA ESCARIOTA. MA NON C’E’ DA MERAVIGLIARSI DATA LA LORO NOTORIETA’ COME TRASFORMISTI OVVERO SALTIBANCHI. VERGOGNA E SCHIFO SENZA FINE.

  5. Tutto come 4 anni fa
    Quattro anni fa era proprio Di Brino che premeva, con il sostegno di qualche consigliere comunale uscente e di regionale, per le dimissioni e per mandare a casa Greco. Si diceva che, subito dopo il 21 dicembre 2009, la coalizione avrebbe scelto programma e candidato sindaco e, in effetti, ci furono diversi incontri senz’altro culinari ma inutili poiché il nome del candidato sindaco era già stato scelto dai vertici regionali di Forza Italia ed era quello di Di Brino. Sono certo che, a parti invertite, accadrà la stessa cosa. Povera Termoli!

  6. boooo
    anche nel centro dx sono usciti i soliti merceneri e voltagabbana della politica, capaci di girare cosi’ come gira il vento spero che tutti e 4 ( portatori di 300 voti in totale) non vengano rieletti insieme a buona parte di questo consiglio comunale.

  7. moralità
    Un paese serio eviterebbe e non permetterebbe più ai 4 traditori , perchè così si devono definire al di là delle loro sterili e puerili giustificazioni,di ricandidarsi in politica. Anche perchè quale partito politico , ovviamente serio, accetterebbe nelle proprie fila tali personaggi inaffidabili ,opportunisti e voltagabbana, pronti a tradire per passare col più forte di turno solo per un proprio tornaconto infischiandosene dei propri elettori presi in giro.

  8. myNews.iT | Commento da Facebook
    “Si fa a gara ad attribuirsi la paternita’ della caduta dell’amministeazione comunale. E’ proprio vero che il molise e’ l’ultima regione in Italia per affidabilita’ politica ed amministrativa. Adesso andiamo a nuove elezioni sperperando ulteriore denaro pubblico, sicuramente con gli stessi mestieranti della politica. E’ solo una pura sostituzione di COMITATI DI AFFARI. La POLITICA quella vera non ha mai avuto ragione nella nostra terra.”
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