La Procura di Larino ha concluso le indagini sulla vicenda del depuratore di Termoli.
TermoliDepura2018
La passeggiata dietro il depuratore di Termoli
TERMOLI – La conferma arriva dall’ex sindaco Di Brino che sottolinea di: “non aver ancora ricevuto nulla”. Il malfunzionamento dell’impianto portuale e le rotture della condotta al centro di un’indagine degli inquirenti che hanno portato all’iscrizione di 7 persone, ad ottobre scorso, sul registro degli indagati. Era il 29 ottobre 2017 quando il Gip del Tribunale di Larino ha emesso decreto di sequestro preventivo, con facoltà d’uso, delle condotte di scarico a mare dell’impianto di depurazione termolese.

Il provvedimento ha fatto seguito agli sversamenti di reflui indepurati e maleodoranti attraverso le condotte di scarico sottomarine direttamente in mare, a pochi metri dalla costa. Il decreto si è reso necessario per evitare aggravarsi e protrarsi degli sversamenti di liquami. Le condotte requisite, risultate danneggiate, sono affidate in custodia al sindaco. Le indagini, avviate nel 2015, sono state coordinate dalla Procura di Larino e condotte dal Noe di Campobasso con la Capitaneria di Porto di Termoli. Sono iscritti nel registro degli indagati 7 persone tra amministratori e funzionari pubblici nonché i responsabili della società di gestione dell’impianto, la Crea srl, in relazione al mancato adeguamento strutturale e funzionale dell’intero impianto di depurazione. Si tratta dell’attuale sindaco della città, Sbrocca, dell’ex primo cittadino Di Brino, di due ex dirigenti del settore lavori pubblici del Comune, due dirigenti della Crea ed un funzionario dell’Arpa Molise.
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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa