LARINO _ Non è semplice commentare quanto è successo l’altra notte all’ospedale Vietri di Larino. Si è riaperta una ferita lacerante nel ricordo del decesso di un altro paziente ricoverato e per il quale episodio sono stati messi sotto accusa per omicidio volontario i due ex manager Florio e Verrecchia. E’ capitato di nuovo. E, di nuovo, dopo questa tragedia umana, siamo costretti a rileggere titoli che speravamo di non leggere più:”Vietri ospedale-trappola”! Ovviamente come sempre accade, c’è chi alimenta il fuoco in una direzione e chi in un’altra. Giustamente i familiari dello scomparso hanno fatto l’unica cosa che era giusto fare: denunciare l’accaduto alla magistratura, che ancora una volta dovrà indagare su responsabilità dirette ed indirette. Non saremo noi a imputare i responsabili ed eviteremo di fare nomi, né di medici, né di infermieri, né di dirigenti sanitari e quant’altro.
Intendiamo invece ripercorrere un ragionamento che sta alla base dello stato di abbandono e confusione totale del nosocomio larinese, tenuto in vita solamente dalla volontà di quegli operatori sanitari onesti che quotidianamente si adoperano da sempre affinchè la salute del paziente e di chiunque entri in ospedale venga sempre al primo posto e al di là di tutto; ancorchè siamo altrettanto convinti che ce ne sono altri, medici, paramedici e dirigenti locali che dovrebbero fare pubblica ammenda di un comportamento a dir poco disdicevole e menefreghista, ingannevole dell’etica professionale e di un diritto calpestato qual è quello della salute.

Ci sono delle responsabilità gravissime. Certo che ci sono e vanno ricondotte allo stato attuale in cui si trova ad operare oggi l’Ospedale Vietri di Larino. Responsabilità che vanno ricondotte tutte e senza ombra di dubbio allo spietato quanto subdolo stillicidio che da anni i responsabilitecnici e politici – della Sanità che si sono susseguiti e da ultimo il Governatore Iorio, anche Assessore alla Sanità, hanno compiuto ai danni del Vietri. Larino Viva è un anno e mezzo che denuncia pubblicamente, con articoli, incontri e manifesti questo stato di cose! I segnali sono stati innumerevoli e solo chi non voleva vedere non ha visto, accusandoci di essere cassandre malefiche.

Quando si vuole prescindere dalla delibera di giunta regionale del 28 novembre 2008 n° 1261 che prevedeva la chiusura del pronto soccorso di Larino e Venafro dopo le 20,00; quando si annuncia sottovoce che i reparti vanno via a Termoli; quando dopo tante denunce e perfino quando la Procura di Larino il 12 marzo 2008 ordina alla Guardia di Finanza di mettere sotto sequestro la “Rianimazione fantasma” di Larino; quando si mettono in essere atti dirigenziali consequenziali, contraddittori tra di loro; quando non si assumono gli anestesisti e quando scarseggiano le materie prime per operare o si chiede di portarsi le lenzuola da casa ai pazienti: allora il disegno è chiarissimo. Ma ad oggi, c’è ancora chi fa finta di niente: il Sindaco Giardino ed il suo Vice Quici, che hanno ancora il coraggio di profferire in giro il “loro silenzioso ma costruttivo impegno per la salvezza dell’ospedale”.

E a nulla sono servite le successive modifiche apportate dalle delibere dell’ASReM con le quali si voleva correggere il tiro in corso d’opera o quantomeno “frenare” la piazza. Nella sostanza: l’annunciata assunzione di un numero adeguato di anestesisti che consentisse di far funzionare i reparti chirurgici entrati immediatamente in crisi dopo l’azzeramento dei turni aggiuntivi con i quali gli anestesisti, per l’appunto facevano fronte all’80% delle attività di rianimazione; il servizio di guardia attiva; l’Iperbarica e tutti gli altri supporti come i trasferimenti da ospedale a reparti di altri ospedali; la Neurochirurgia dove afferiscono patologie come le emorragie cerebrali, hanno avuto conseguenze catastrofiche quali – ad esempio – il pronto soccorso di Larino ha dovuto fare i conti con l’assenza di una importante figura di supporto che gli ha ridimensionato fortemente i requisiti di urgenza e allo stesso momento i medici che lì lavoravano sono stati chiamati a svolgere altri servizi a tutela dei ricoverati nei vari reparti di degenza. Chi dirige non si è preoccupato di riorganizzare e far funzionare la guardia interdivisionale per i pazienti ricoverati svolta dai medici dei reparti e, di riattivare la guardia attiva svolta dagli anestesisti dopo le 20,00. In questo stato di cose, un ospedale che si chiami ancora tale, non può funzionare ed è naturale e più che plausibile che possano accadere tragedie come quella del povero anziano morto.

Cosa deve fare un medico del Pronto soccorso, SOLO ED UNICO MEDICO presente in ospedale, con tre malati gravi presenti in quel momento al Pronto soccorso e la richiesta urgente che arrivava dal reparto? Cosa accadrà ora, alla luce anche della vicenda Rettino, non lo sappiamo. Confidiamo nelle indagini della magistratura, sperando che vengano fuori i veri responsabili. Per quanto ci riguarda, l’unico responsabile è la politica rappresentata da miseri politicanti, la loro gestione del territorio e dei fondi pubblici, e, su questo, i veri responsabili ci sono ed hanno un nome e cognome.

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