Simone Coscia
TERMOLI _ Ed infine giunse la filiera istituzionale. Non quella che tutti i cittadini termolesi onesti auspicavano, una filiera capace di far avere un maggior riguardo per la nostra città da parte delle istituzioni regionali. No, solo un comitato di affari. Un sodalizio teso a far soldi compromettendo l’ambiente e di conseguenza la salute dei cittadini basso-molisani, figli bistrattati di questa regione.

Un basso-molise ritenuto buono per sostenere l’economia ma assolutamente trascurato dal punto di vista della vivibilità dei suoi cittadini. Il nucleo industriale del COSIB è da sempre al centro di appetiti politici che hanno spesso inteso gestirlo come centro di potere e clientele; non a caso negli ultimi lustri le vicende giudiziarie che lo riguardano si susseguono con cadenza quasi regolare.

Ed in queste vicende la questione ambientale è spesso protagonista. L’atterraggio delle chimiche, gli strani rifiuti radioattivi del CANRC, le vicende riguardanti il fine vita della discarica, la vicenda turbogas, il sequestro delle vasche dello zuccherificio sono tutti aspetti della scarsa cura che la politica ha avuto di questo territorio. Infine, come ciliegina sulla torta, apprendiamo dello sversamento di “strani” fanghi su terreni da cui derivano le derrate alimentari che troviamo nei negozi e nei mercati del basso-molise; qualcuno nota la strana coincidenza tra questi fatti e la maggiore incidenza nelle nostre zone di alcuni tumori, come quello dello stomaco, rispetto alla media nazionale?

Sarebbe ora di svolgere un accurato approfondimento sulle criticità ambientali delle nostre zone. Ma dall’ultimo anello della tanto sbandierata filiera istituzionale finora solo silenzio. Paura di disturbare il padrone-timoniere della regione? I cittadini stanno ancora aspettando l’insediamento e l’operatività della celeberrima “Consulta Comunale per l’Ambiente” di cui si sa, fin dal turno di ballottaggio, che sarà presieduta dal signor Fasciano. Dopo sei mesi di totale silenzio, l’abbiamo sentito riprendere la parola a nome di svariate associazioni, ma sulla mancata istituzione della “sua” Consulta non ha sollevato la benché minima protesta. Evidentemente lui ed il sindaco Di Brino, sua controparte nell’accordo sulla Consulta, ritengono la salvaguardia ambientale di Termoli una questione secondaria.

Come “Partecipazione Democratica” crediamo che la misura sia colma. Il Molise potrà resistere come entità regionale ripartendo proprio dalla strenua difesa del suo ambiente ancora sano e dal risanamento delle situazioni compromesse. Bisogna però che i suoi cittadini abbiano il coraggio e la forza di spazzare via questa classe dirigente incapace e dolosamente disattenta alla salvaguardia della salute dei cittadini molisani.

Simone Coscia Coordinatore regionale
di Partecipazione Democratica

Articolo precedenteTerremoto di San Giuliano: pene ridotte in appello
Articolo successivoCausa un incidente stradale perchè ubriaco alla guida. Operaio denunciato dai Cc