Di Brino:«Su lungomare nord noi non abbiamo colpe».
Il sindaco Antonio Di Brino e l'assessore Ennio De FeliceTERMOLI _ “Noi non prendiamo in giro i cittadini”. E’ quanto dichiarato oggi in conferenza stampa dal Sindaco Antonio Di Brino a proposito dell’edilizia sociale convenzionata da realizzare a Termoli in risposta ai Popolari-Liberali di Di Giandomenico che, nei giorni scorsi, avevano attaccato duramente l’Amministrazione comunale. “Il Comune di Termoli sta dando attuazione in maniera puntuale al Piano Casa e devo ringraziare in particolar modo la struttura perché hanno fatto parte anche della commissione e che, in tempi record, hanno verificato le richieste per 2.400 alloggi _ ha dichiarato il primo cittadino nel corso dell’incontro pubblico nella sala giunta del Municipio _. La legge 30 inerente il Piano casa aveva un obiettivo: garantire la realizzazione di alloggi di edilizia sociale per giovani coppie e pensionati che avranno un costo ridotto rispetto ai prezzi delle unità immobiliari attualmente esistenti. La legge 30 non si riduce solo all’art. 6 ma prevede anche ristrutturazioni con cambi di destinazione d’uso che sta facendo molto parlare in questi giorni. A proposito di questo voglio sottolineare che la durata degli alberghi in città non li stabilisce un’amministrazione comunale”.

Di Brino ha voluto puntualizzare un aspetto particolare a proposito del lungomare nord di Termoli: “noi non abbiamo dato un metro cubo di volumetria in più sul lungomare nord tranne per il Garim che non si è sviluppato in termini di altezza né di ampliamento della struttura. Se sul lungomare nord si sono realizzate tutte quelle strutture è stato fatto con amministrazioni precedenti non ultima quella Greco”.

Di Brino, tornado al tema dell’edilizia sociale, ha ripercorso il lavoro svolto in questi mesi di amministrazione. “Abbiamo fatto un lavoro che è partito appena ci siamo insediati con l’acquisizione della Legge regionale 30 attraverso una delibera di consiglio comunale con la quale sono state approvate anche le linee guida della normativa ovvero i criteri di applicazione della legge 30 ed in particolare l’art. 6 che, nelle zone C, F ed E prevede la lottizzazione di programmi di edilizia sociale. Noi ci siamo posti il problema di limitare tali insediamenti _ ha proseguito il Sindaco _, abbiamo applicato dei paletti per tutelare il territorio. Ed il Consiglio comunale ha stabilito che il numero di tali alloggi non doveva superare i 600 alloggi. Rispetto a questo il Comune ha pubblicato un bando. Le domande pervenute sono state per 2.400 unità immobiliare. In 2 mesi la commissione ha verificato le domande e sono state ammesse al programma un certo numero di cooperative sociali che andranno a saturare le disponibilità. E’ ovvio che l’elenco e la graduatoria approvata non autorizza chi è rientrato in graduatoria di iniziare a costruire da domani perché per quanto riguarda il permesso a costruire bisogna rispettare la procedura della legge 17 per cui gli interventi verranno valutati dalla commissione per gli accordi di programma che andrà a considerare la bontà di tali progetti. Ci sono elaborati proposti lontani dal centro cittadino per cui onde evitare di costruire dove non c’è nulla nella conferenza di servizio si terrà conto di questo così come dell’altezza degli edifici. La tutela del territorio resta sempre al primo posto”.

L’Assessore al Bilancio Ennio De Felice, fino a qualche settimana addietro all’Urbanistica, è intervenuto per illustrare ulteriormente la procedura che sarà seguita alla lettera dall’Amministrazione. “Abbiamo svolto un lavoro molto complesso _ ha detto _. Far costruire 600 alloggi non è una cosa che si fa dall’oggi al domani. Molti imprenditori hanno inteso questa legge come strumento per costruire ovunque e qualsiasi cosa. Non è affatto così. Qualche errore è stato fatto ma siamo riusciti nel nostro intento: valutare 30 progetti ognuno con molti appartamenti. Oggi andiamo in conferenza di servizi per vedere cosa succederà. I passaggi sono tutti in regola, l’ultimo sarà prodotto da conferenza di servizi che può anche stravolgere le decisioni di una commissione per cui si dovrà provvedere successivamente a modificare il progetto o a stralciare. Ultimo passaggio il permesso di costruire”.

Presenti in conferenza gli architetti Andrea Lo Conte ed Emanuele Iorio, il dirigente dell’Urbanistica Alfredo Dalla Torre e l’avvocato Andrea di Vito

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