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CAMPOBASSO _ Con queste poche righe, molto sommessamente, mi rivolgo agli intellettuali molisani, agli operatori culturali che in forma singola o associata lavorano e producono pensiero, in modo disinteressato e libero. Nella mia breve esperienza di amministratore, ho avuto il piacere di conoscere donne e uomini capaci di infondere con il loro operato sentimenti nobili e quindi preziosi. Marx terminava la prefazione alla prima edizione del Capitale con un noto verso di Dante: “Segui il tuo corso e lascia dir le genti”. Una raccomandazione che suona come un monito, a cui, noi classe dirigente del Molise, dobbiamo appellarci se e quando le nostre convinzioni offrono la possibilità di muovere grandi ideali. Senza utopie ma con grandi sogni è possibile lavorare alla trasformazione della società, dal punto di vista più avanzato possibile, ideologico quanto e quando necessario, semplicemente progressista. Non è sufficiente rilevare le condizioni di crisi economica e sociale della nostra terra, magari con riferimenti scientifici e statistici, non è sufficiente un’azione di denuncia permanente delle consorterie, è indispensabile comprendere che senza un progetto concreto la comunità molisana è destinata a perdere la temibile competizione del cosiddetto federalismo.

L’insania consumistica ha pervaso in modo quasi irreversibile lo stato ed i suoi apparati, le forze politiche governative, la politica economica. La risposta delle forze politiche di centrosinistra deve essere coraggiosa e coerente, matura e schiva da pregiudizi di bottega, responsabile e libera da condizionamenti di interessi individuali. “ Felix qui potuti rerum conoscere causas” (Virgilio, Georgiche, II, 489), Virgilio definisce beato chi sa elevarsi sopra della mentalità ed i pregiudizi del volgo, vorrei mutuare la preziosa riflessione per ragionare su quali ipotesi reali è possibile unire le risorse umane necessarie a determinare il cambiamento. L’alleanza di centrosinistra, così come costituita, è stata definita da alcuni segretari politici insufficiente a fronteggiare le destre, pertanto, da più voci dentro e fuori i luoghi formali di incontro, è emersa l’esigenza giusta di aprirsi quanto più possibile alle realtà associative che lavorano sui territori. Se non erro nell’ultimo comunicato stampa delle segreterie politiche è stata mostrata la disponibilità a raccogliere contributi programmatici di provenienza diversa.

Questo ultimo argomento appare quasi come una concessione da parte di chi detiene un presunto potere, oppure vanta primogeniture, al contrario mi sforzo di pensare che questa debba trasformarsi in un’occasione vera, non solo per fornire migliori e nuovi punti di vista sui vari temi, ma anche per lasciare di stucco quanti credono poco o nulla nei rapporti di forza “orizzontali”. Quale deve essere l’intervento della cultura nell’elaborazione di un progetto di rinnovamento della società molisana? “Infatti, anche solo per non ricadere nella negativa esperienza del centro-sinistra, noi dovevamo e dobbiamo guardarci dall’errore di ogni progettazione fatta unicamente a tavolino.”(on.E.Berlinguer, Teatro Eliseo, Roma 15 gen.1977, convegno degli intellettuali). Più di trenta anni ci separano dall’incontro di Berlinguer con i maggiori intellettuali comunisti, riformisti e cattolici italiani, tuttavia si presenta ancora attuale la necessità di incontrare gli altri. Le menti creative debbono assumere un ruolo decisivo nella stesura del programma elettorale ma soprattutto possono aiutare coloro che auspicano di passare dalla teoria alla pratica amministrativa.

Altro argomento nell’agenda politica che non trova ancora soluzione è il metodo per la scelta dei candidati alle presidenze di Provincia e Regione. Non ho mai esitato a comunicare il mio punto di vista sulla questione, così come il segretario politico del mio partito e molti altri, ma anche in questo caso occorre un radicale cambiamento. Alcuni partiti politici hanno maturato notevoli successi elettorali per aver propagandato bene l’idea del cosiddetto nuovismo. Idee basate sui numeri dei sondaggi, con sfumature a volte di sinistra a volte conservatrici, hanno conquistato coloro che si dicevano distanti e delusi dai partiti di tradizione politica. C’è stato un tempo in cui si predicava la moralità del codice penale (purtroppo ancora ispirato al noto “codice Rocco”), una flessibilità del lavoro necessaria per far crescere le imprese, senza dimenticare l’idea di scegliere i candidati dal basso per mezzo di consultazioni all’americana.

Come evidente, la moralità non si è risolta con i tribunali, la flessibilità mortifica e affama i lavoratori, le imprese fuggono o chiudono e le consultazioni primarie ora non piacciono più a chi le ha inventate in Italia. Cosa succede? Succede che a vincere le primarie in Puglia è stato un omosessuale di sinistra, a Milano un noto professionista di sinistra, a Venafro un noto giornalista di sinistra, a Larino un noto politico di sinistra. Vuoi vedere che il problema si chiama sinistra?

Ironia a parte, è indispensabile recuperare un contatto reale e diretto con i potenziali elettori senza per questo cadere nel cesarismo, ma semplicemente cogliendo un’opportunità singolare di conquista democratica e sana del consenso morale e politico. Le primarie di coalizione non possono essere accantonate per ricatto di pochi, né per obiettivi poco attinenti la politica, e nessuno tenti il gioco dei tempi corti; il tempo delle rese dei conti è finito, la nostra democrazia è a rischio e i problemi delle classi più deboli devono essere prioritari su ogni altro argomento. Un lungo periodo di “pace politica” deve segnare il cammino del centrosinistra, voi intellettuali molisani, voi realtà associative, offrite la vostra disponibilità ad elaborare un progetto politico alternativo e chiedete con forza la consultazione delle primarie di coalizione del centrosinistra. Per tale ragione, utilizzate il comunicato stampa sui media locali, così come una cortese e-mail ai segretari politici ed ai partiti tutti.

Nicola Occhionero

4 Commenti

  1. cultura
    assessò, ma tu che hai fatto per la cultura molisana? con quale faccia ti rivolgi agli intellettuali molisani’ e poi si sa che fai tutto questo per dare una casa al tuo alter ego. forse è il caso che rivedi un pò tutta questa storia. è arrivato il momento che cambi mestiere. gli intellettuali sono liberi, tu no.


  2. rileggendo ora questo corposo intervento, mi rendo conto che l’occhionero aveva già bene in mente cosa fare… candidarsi con d’angelo e gli autoconvocati per distruggere il centrosinistra solo a favore della sua elezione (che non avverrà). dal 18 maggio quale lavoro farai?

  3. per il gentile assessore
    da bravo comunista. mi fa piacere, peccato che gli studi sono avvenuti prima delle sue varie elezioni nelle istituzioni. è senza dubbio meritevole che sappia già di tornare a fare l’operario, in questo momento di crisi economica e di posti di lavoro. dopo 5 anni al comune di campomarino, dopo X anni in provincia come assessore forse lei da buon comunista credente (e non lo dico nel senso del militante, ma del credente di fede viste le sue ultime dichiarazioni) dovrebbe lasciare il posto a chi è disoccupato e non ha mai trovato un posto di lavoro, nemmeno come operaio. ci tenga informati, la seguiamo con molta attenzione.