CampopianoOreste2011TERMOLI – Solo qualche giorno fa segnalavo il rischio che l’evidente cortocircuito tra politica e territorio avrebbe potuto produrre conseguenze dannose, sia in termini di omogeneità e coesione della rappresentanza istituzionale, sia in termini di stabilità e di gestione della cosa Pubblica. La mia era una constatazione di facile percezione che purtroppo si sta rivelando prepotentemente e concretamente attuale.

Il crescente numero e l’interesse verso liste di candidati a caratterizzazione civica sono il segnale, da un lato della volontà di partecipazione, dall’altro della sostanziale sfiducia dell’elettorato verso i partiti tradizionali ritenuti poco inclini a raccogliere ed interpretare idoneamente quel segnale.

Ritengo che in questo momento storico, segnato da due oggettive criticità: la lunga e drammatica situazione economica che sta indebolendo anche la solidità dei valori della nostra società e la segnalata debolezza complessiva della politica, non vi sia altra strada percorribile se non quella di raccogliere le energie e le potenzialità che la Città esprime e comunque operare affinchè prevalga la condivisione sulle divisioni, l’interesse collettivo su quello particolare o di parte, l’attuazione di programmi concreti per il territorio.
Non mi nascondo le difficoltà, dati i ristretti tempi a disposizione, di mettere in campo un progetto onnicomprensivo che presuppone una delicata ma doverosa discontinuità ed un diverso approccio di metodo, oltre che una altrettanto forte discontinuità nelle logiche e nei criteri di scelta della classe dirigente.

Occorre offrire alla Città un programma credibile, snello, concreto, realizzabile che guardi innanzitutto al mondo del lavoro ed alle variegate attività economiche del territorio offrendo, attraverso l’Istituzione comunale, supporto, sostegno, apertura ed interlocuzione, ma anche stimolo e collaborazione per rilanciare il ruolo centrale, territoriale e regionale di Termoli stimolando la crescita economica, culturale ed occupazionale. 

Se si condivide questo obbiettivo e si vuole davvero perseguire il bene comune non vedo altra strada che quella della collaborazione tra partiti, formazioni civiche, associazioni, professionalità che sappia andare oltre le divisioni e le legittime aspettative di ciascuna parte. 

Come primo atto si individui chi meglio può assolvere al delicato compito di guidare questo necessario cambio di mentalità e di metodo; si collabori con lui alla costruzione di un gruppo dirigente rappresentativo e socialmente riconosciuto per qualità, onestà e competenze professionali; si guardi al preminente interesse pubblico individuando le necessità prioritarie del territorio.
Si tratta in ultima analisi di amministrare al meglio la Città in cui tutti viviamo e per la quale è doveroso spendersi.
Il percorso è pieno di insidie ma il cuore, la volontà e la determinazione superano ogni ostacolo.
Per quanto mi riguarda sarei orgoglioso di favorire questo nuovo corso.
Oreste Campopiano 
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