Sono in pista alcuni figli di grandi personaggi politici di ieri.

Metere CavallidiRazzaTERMOLI –  Dopo anni di promesse politiche non mantenute,  buoni propositi, cose dette e non fatte, allego al presente articolo, questi versi in vernacolo, scettici e dissacranti, disperati, affinché qualcuno dei nuovi eletti si passi la mano sulla coscienza – e non nel portafoglio –  e dia finalmente a Termoli le risposte giuste e il posto che merita “di diritto” nella storia della Regione. E, stendendo un velo pietoso a strisce verde, giallo, nero, rosso, ecc… mi dichiaro deluso e stanco di appoggiare questo o quell’altro candidato.
 
Pertanto, nella consapevolezza di constatare che lo scopo di molti politici è solo quello di arricchirsi dimenticando gli ideali e trascurando la “Questione Morale” di Enrico Berlinguer, da oggi farò parte di quella minoranza di astensionisti e MI RIFIUTO DI ANDARE   A VOTARE!
Ciò nonostante, esprimo la mia attenzione, su quattro persone,  candidati o meno,  provenienti da ceppi familiari o politici   che hanno già profuso nel recente passato un certo impegno nella storia del nostro paese. 
       
Mentre i cosiddetti Movimentisti – i movimenti politici che sempre si formano prima di una votazione – stanno scaldando i muscoli o meglio, spero,  i…circuiti della mente, s’incominciano ad intravedere personalità che hanno…viaggiato sempre insieme  alla politica e  trascorso la vita in congressi e riunioni di partito; e  soprattutto, in qualche caso, in un ambiente familiare.  Politico, naturalmente!
Rispuntano, perciò, gli ex sindaci, gli ex consiglieri regionali e comunali e persino gli ex vice-sindaci. Tutti hanno uno slogan o un logo per essere subito riconosciuti. 

Fra questi ultimi a Termoli troneggia il Gattone che fu il braccio destro dell’onorevole Girolamo La Penna. A parte le ultime sfortunate esperienze familiari che l’avevano, gioco forza, allontanato dall’arena della politica attiva, Di Giandomenico di esperienza ne ha da vendere! In effetti non si è mai ritirato. Ma come un vero e proprio Gattone in agguato, al momento opportuno ha spiccato il salto e vuole dare la sua zampata alla politica locale. Il suo nuovo  slogan è: “Per il bene e il riscatto di Termoli”. Nell’ultima Amministrazione Sbrocca è stato all’opposizione. Il suo passato di democristiano di ferro e la sua prima militanza nell’Azione Cattolica, l’hanno portato a sceglier un campo a lui molto congeniale: i giovani e una politica che rappresentasse il Molise e la sua cultura divulgata anche fuori dell’ambito regionale.
L’altro candidato aspirante è…figlio d’arte. Trattasi del rampollo del grande commercialista onorevole Florindo D’Aimmo. Mancato nel 2013 aveva militato nel partito della Balena Bianca per quattro legislature. Fu anche presidente della Regione dal ’75 all’ ’82. Il figlio Antonio, già consigliere regionale e candidato UDC al senato, dalle notizie che ho raccolto, presenta tutte le caratteristiche del padre (che io ho conosciuto anche personalmente): uomo probo e politico onesto. Ha professato di essere per una politica che vede il territorio termolese lontano dall’immissione di nuovi interventi di riqualificazione e per una ristrutturazione utile e intelligente. 

Il terzo candidato (?), è Oreste Campopiano Anche lui figlio…d’arte, del socialista onorevole Guido, che si ricorda anche per aver pubblicato un libro con una “Memoria d’accusa” contro l’allora presidente della Repubblica Giovanni Leone. Anche se non ancora esprime la sua candidatura, avrebbe le carte in regola per poter ben figurare fra i candidati alla poltrona di sindaco. Promuove la libertà di scegliere la propria rappresentanza lontano da logiche di lottizzazione: “Termoli è quanto di meglio c’è nel Molise ed è ora che esca dal silenzio di una politica chiusa nei confini di un territorio che gli sta veramente stretto”. 
Metere CavalliAnche l’attuale sindaco Angelo Sbrocca si presenta all’elezioni comunali. A mio avviso ha operato per un rinnovamento del tessuto urbano, con un serio e articolato progetto di riqualificazione del paese. É stato molto contestato; ma, convinto della bontà della sua idea, è sempre andato diritto per la sua strada. Il suo progetto prevedeva, oltre al tunnel di collegamento tra il porto e la Via Colombo  da eseguirsi a carico della Regione, i seguenti nuovi interventi di riqualificazione urbana:– un ettaro di spazio pedonalizzato che ricongiungerebbe il Borgo Antico  alla parte ottocentesca;

– un teatro di 800 posti anziché i 400 iniziali;
– il parco giochi del Pozzo Dolce;
– un parcheggio di 600 posti auto;
– tre
nuove piazze;
– il ripristino dell’antica Villa Comunale.

Ma il progetto del Tunnel – del quale si attende a giorni l’ennesima decisione del TAR – ha inficiato tutto il percorso della sua amministrazione. 
Tutto è fermo. Ma Sbrocca non demorde!

Questi i “cavalli di razza” che mi viene in mente di proporre. Poi ci sono tutti gli altri: cavallini, cavallucci e pony che trotterellano dietro la polvere sollevata dai primi e che scalpitano per entrare o rientrare nell’agone politico: da Francesco Roberti candidato con Forza Italia; Silvana Ciciola, con Fratelli d’Italia insieme ad Antonio Spezzano, definito un “assessore per tutte le stagioni”  avendo già fatto parte delle due precedenti coalizioni amministrative; l’ex sindaco Basso Antonio Di Brino con Direzione Italia.  Orgoglio Molise e Popolari per l’Italia, ad oggi, non hanno ancora espresso i loro candidati; come pure la LEGA. Il M5S pare che abbia scelto come suo rappresentante Nik Di Michele consigliere d’opposizione nel precedente c.c.

Questo è “il quadro” fino a questo momento! Siamo purtroppo  in balìa di quello che si decide altrove. Roma e Campobasso ci impongono i loro candidati. Calano sul nostro…tavolo, sulle nostre belle spiagge  le loro…”carte”, come si dice in gergo e noi le subiamo perché non siamo in grado d’esprimere nessun candidato termolese, né a livello comunale né a quello regionale. 
È una vergogna!!!E allora, teniamo presenti questi nostri CAVALLI DI RAZZA!

Con i migliori auguri per il “nostro” bel paese.

Saverio Metere

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Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.