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Erminia Gatti
TERMOLI _ È stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 20 settembre (la n. 219) il decreto legislativo 6 n. 149, cosiddetto “Premi e sanzioni”. Con quest’ultimo paradosso della politica di centrodestra si è davvero oltrepassato ogni limite: mentre si decretano sanzioni per gli artefici dei dissesti finanziari sul debito sanitario, si conferma la candidatura di Michele Iorio in Molise. Come se a causare il disavanzo fosse stato non il governatore – Commissario ad acta (peraltro affiancato da altri due sub commissari), ma qualcun altro. Assodato il fatto evidente che le elezioni anticipate, da novembre ad ottobre, appaiono un perfetto escamotage del Governo nazionale e regionale per ovviare all’incandidabilità di Michele Iorio a causa del deficit sanitario, ai molisani non resta che da chiedersi: se è proprio Iorio il fautore del mostruoso disavanzo accumulato negli anni, colui che non é riuscito a centrare gli obiettivi del piano di rientro, colui che ha continuato ad aprire reparti e impegnare risorse in pieno commissariamento per motivi definiti nopportuni dallo stesso Tavolo tecnico nazionale che li ha giudicati, cosa succederà se dovesse rivincere le elezioni?

La legge che entrerà in vigore il prossimo 5 ottobre parla chiaro: Iorio dovrebbe essere rimosso. Il Governo nazionale, guidato da Pdl e Lega, é una contraddizione in termini: mette le mani nelle tasche dei cittadini italiani con la manovra finanziaria e addirittura le raddoppia sui molisani a causa del deficit sanitario. Ma invece di sanzionare i colpevoli, in Molise il centrodestra sceglie di ricandidare chi ha creato il buco nero, provocando non solo danni ai servizi sanitari, ma anche l’aumento di Irap e Irpef che pesa sulle famiglie e sulle aziende. Senza dimenticare l’accisa maggiorata sul carburante. L’articolo 2 del decreto legislativo parla di incandidabilità e rimozione per responsabilità politica in caso di grave dissesto finanziario: il famoso “fallimento politico” di cui Iorio è il massimo rappresentante.

Mi meraviglia molto l’atteggiamento isterico della Lega, tanto incline a tagliare fondi al Mezzogiorno ladrone, quanto solidale nell’accettare che in Molise i cattivi amministratori vengano premiati. Se il decreto di anticipazione delle elezioni reca proprio la firma di quel ministro Maroni, che insieme al suo leader ha il coraggio demagogico di chiedere la secessione della Padania, non servono raffinati politologi per comprendere a quale misera merce di scambio elettorale il Molise è ridotto, in nome della sopravvivenza del Governo Berlusconi. In questa campagna elettorale assisteremo alla sfilata dei vip che verranno in Molise per tagliare nastri e presiedere alle inaugurazioni. Dopo Matteoli, sarà la volta di Raffaele Fitto, ossia il ministro per i Rapporti con le regione. Mi chiedo: con quale coraggio metteranno piede in Molise e stringeranno mani agli elettori, sapendo gli oscuri giochi che ci sono dietro la (ri)candidatura di chi ha portato questa regione a pagare il prezzo di una crisi mondiale, maggiorato degli interessi economici di una casta ultra-decennale a livello locale?”.

Erminia Gatti Coordinatore regionali Api