Qualche chiarimento all’assessore Gallo.
CinemaExAdriaticoTERMOLI – In relazione alla trasmissione televisiva di RAI 3 del 12-01-2016, penso sia doveroso smentire e chiarire quanto affermato dall’ass. Gallo. Lui afferma sorridendo ironicamente davanti alla telecamera che per la prima volta in Italia si vuole espropriare un immobile (cinema Adriatico) ad un privato. Assessore, perdoni la franchezza, ma ciò che lei dice non risponde al vero.

Probabilmente lei sarà in buona fede, non sarà informato al riguardo e si sa la disinformazione spesso gioca brutti tiri. Le faccio qualche esempio: il fatiscente ex cinema Marraccini a Grosseto, di proprietà privata, è stato dichiarato bene da tutelare dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali della Toscana. La soprintendenza si è mossa AUTONOMAMENTE e ha stilato la Relazione Storico-Artistica dello stabile. Prima ancora, l’ex cinema godeva del cosiddetto Vincolo di Secondo Grado, riservato agli edifici ultra cinquantenni.

L’idea di acquisizione nasce dal riconoscimento dell’identità COLLETTIVA dell’ex Marraccini, la cui funzione storica di luogo di svago, lo rendono patrimonio della Comunità Locale. Anche la Curia di Grosseto ha pensato all’acquisto del Marraccini, ma come Sede per il suo museo d’Arte Sacra e non per negozi e bar. Comune di Caorso (PC), ex Cinema Fox, abbandonato alle intemperie da anni, acquisito dal Comune da privati, è stato recuperato per poter essere utilizzato dalla cittadinanza come Sala Polivalente, per riunioni ed Attività Sociali, Culturali e Ricreative attraverso la realizzazione di un CENTRO CIVICO COMUNALE. Da Cinema Fox a CENTRO CIVICO “CINE FOX”. Comune di San Piero a Sieve, si propone di acquistare l’ex Cinema/Teatro, proprietà di privati, per procedere ad una ristrutturazione per crearne un Centro a scopo Sociale, Culturale e Ricreativo. Nel Comune di Macomer (Sardegna) è addirittura il Sindaco a chiedere ai Capigruppo e ai responsabili dei Gruppi Politici di riflettere e di adoperarsi con i privati per l’acquisto dell’ex Cinema Costantino.
Premesso che l’articolo 9 della Costituzione tutela il paesaggio e il patrimonio storico della nazione, che la Convenzione Europea del Paesaggio (Florence, 20-10-2000) non solo tutela ma dice di recuperare tutto quello che fa parte della cultura e della tradizione di un popolo e all’art. 6 specifica come ci debba essere da parte dei cittadini e dei politici l’impegno a sensibilizzare tutta la società civile al rispetto del paesaggio e della sua storia.

Mi chiedo, perché l’amministrazione termolese non tieni conto della Costituzione e della Convenzione Europea? I lavori dell’ex cinema Adriatico sono terminati il 10 aprile 1862. Se gli edifici ultracinquantenni godono di un vincolo, come mai il nostro cinema che è ultra centenario potrà essere trasformato a piacimento dei privati?

A Termoli, i vincoli hanno forse smarrito la strada? La Soprintendenza che fa? Forse sta a guardare in silenzio? Il cinema Adriatico va inserito nel tessuto antico che comprende gli edifici ai quali per rilevanza storica si riconosce un particolare valore di testimonianza di cultura materiale. Questo stabile è un documento culturale di Termoli e per questo va preservato.
Con la nascita il 28-12-1895 della cinematografia, ad opera dei fratelli Lumière, si diede vita ad una nuova forma di espressione artistica. L’arte, appartiene a tutti e il luogo dove si fa arte automaticamente è di tutta la Comunità. Non si può ironizzare sulle richieste e sul lavoro di chi giustamente vuole salvaguardare un palazzo storico che segna il confine tra il paese vecchio e la Termoli Ottocentesca.

Non si può permettere ad un privato di fare affari sulla nostra storia.
Rammento ancora all’ass. Gallo che c’è chi sull’Adriatico ha scritto la Tesi di Laurea. Termoli è dei termolesi. Se c’è ancora un minimo di democrazia, eletti e non eletti, non possono arrogarsi il diritto di decidere le sorti di questa città, non è in loro potere cancellarne la storia o modificarla a loro piacimento.
“LA SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLO, E’ IL POPOLO CHE DEVE DECIDERE, GIACCHE’ IL VERO SOVRANO DEVE ESSERE IL POPOLO”. 
(Meucci Ruini)
 
Antonietta Siviero
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