CinemaAdriatico2015
L’Ex Cinema Adriatico di Termoli
TERMOLI – Lazio Marche e Veneto e le città di Arezzo, Pordenone e Pesaro-Urbino sul podio delle regioni e delle province che più producono ricchezza con la cultura.  Questo il risultato presentato nel rapporto “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi -” relativo a uno studio della Fondazione Symbola nel quale vengono “pesati” la cultura e la creatività nell’Economia Nazionale Italiana. A quando la Regione Molise e le sue Province di Campobasso e Isernia in questa classifica?

 
Vediamone quindi le osservazioni ottenute e proviamo a tradurre in risultati ciò che si potrebbe ottenere nella nostra città, attraverso l’unico studio in Italia che annualmente quantifica il peso della cultura e della creatività nell’economia nazionale. Questa analisi dimostra che nel periodo 2012/2014, quindi in piena crisi, le imprese che hanno investito in creatività hanno visto crescere il proprio fatturato del 3,2%, mentre tra le non investitrici il fatturato è sceso dello 0,9%. Più nel dettaglio, le 443.208 imprese culturali e creative del sistema produttivo italiano, che rappresentano il 7,3% delle imprese nazionali infatti, riescono a produrre 78,6 miliardi di Valore Aggiunto, che risulta essere il 5,4% della ricchezza prodotta in Italia. Ma la forza della cultura va ben oltre, grazie ad un effetto moltiplicatore pari a 1, 7 sul resto dell’economia: così per ogni euro prodotto dalla cultura, se ne attivano 1,7 in altri settori.
 
“L’Italia è forte se fa l’Italia, se scommette su ciò che la rende unica e desiderata nel mondo: cultura, qualità, conoscenza, innovazione, territorio e coesione sociale” – commenta il presidente della Fondazione Symbola -. Dalla crisi, infatti, non si esce con ricette del passato, ma guardando al futuro. Dalla bellezza, alla cultura alla green economy molte imprese italiane hanno già colto i segnali che ci parlano del domani e scommettono sulla cultura e la creatività per rafforzare le manifatture.

L’idea di cultura si fonda non solo su quell’enorme patrimonio italiano di musei, gallerie, beni culturali, festival, rappresentazioni artistiche, letteratura, cinema, ma anche sul made in Italy e sulle industrie creative, cioè su tutte quelle attività produttive che dalla cultura traggono linfa creativa che rappresentano la chiave di lettura in senso economico di questo inestimabile giacimento che necessita di una politica nazionale e locale che valorizzi gli intrecci tra i vari ambiti della cultura, per restituire ai settori culturali e creativi il loro giusto ruolo per l’economia dei territori e farne il cuore del modello di sviluppo economico del nostro Paese.

La chiave di lettura, infatti, sta nel non limitare il campo d’osservazione ai settori tradizionali della cultura e dei beni storico-artistici, ma nell’andare a guardare quanto contano cultura e creatività nel complesso delle attività economiche italiane, ovvero in tutti quei settori che non svolgono di per sé attività culturali, ma che sono altresì attivati dalla cultura. Una filiera articolata e diversificata, della quale fanno parte: attività formative, produzioni agricole tipiche, attività del commercio al dettaglio collegate alle produzioni dell’industria culturale, turismo, trasporti, attività edilizie, attività quali la ricerca e lo sviluppo sperimentale nel campo delle scienze sociali e umanistiche.

Uno dei maggiori beneficiari dell’effetto traino che la cultura ha sull’intera economia nazionale è il turismo. Il turista culturale che soggiorna in Italia, ad esempio, è più propenso a spendere la cifra di 52 euro al giorno per l’alloggio, in media, e 85 euro per spese extra, contro i 47 euro per alloggio e 75 per gli extra di chi viene per ragioni non culturali. Del totale della spesa dei turisti in Italia, 73 miliardi di euro nel 2013, il 36,5% (26,7 miliardi ) è legato proprio alle industrie culturali.

Su questi risultati italiani, e con lo scopo e la prospettiva di una soluzione il più partecipata possibile, il MoVimento 5 Stelle Termoli ha presentato un’interrogazione al Sindaco sulla struttura del Cinema Teatro Adriatico e sulla sua destinazione che lo ricordiamo, ha caratteristiche di patrimonio comune per tutti.

Non è più concepibile osservare la struttura del Cinema Teatro Adriatico che sebbene sia di proprietà di una Ditta privata risulta essere sottoposta a vincolo della Soprintendenza ai Beni Culturali, che rappresenta ed è patrimonio di tutta la cittadinanza termolese oltre che molisana e nazionale. Detta struttura, che fa da “cerniera” tra il borgo antico e la città murattiana, è ormai protagonista di una triste quanto decadente vicenda causata da scelte non fatte né dalle amministrazioni precedenti né di quelle attuali che potrebbero invece trasformarla, attraverso una sua riqualificazione storica, urbanistica, paesaggistica e ambientale, finalizzata a darne lustro non solo estetico ma sopratutto di ritorni economici distribuiti sul territorio.
 
Di seguito le domande puntuali rivolte all’amministrazione:
– Sono stati rilasciati i permessi prima delle operazioni di demolizione dell’interno della struttura del Cinema Teatro “Adriatico” ?;
– Quando fu “svuotato” nelle sue parti sostanziali l’interno della struttura ( palcoscenico, palchi laterali, piccolo loggiato, camerini in compensato) e a che titolo la Ditta proprietaria abbia “arbitrariamente” demolito le strutture stesse ?;
– Esiste ad oggi un progetto depositato dalla Ditta proprietaria della struttura che rispetti i vincoli posti in essere dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici ?;
– Quali azioni e/o provvedimenti intende intraprendere il Comune di Termoli al fine di garantire l’incolumità dei cittadini transitanti nell’area;
– Quali azioni e/o provvedimenti intende intraprendere al fine di restituire ai cittadini di Termoli, nel rispetto dell’eventuale progetto presentato dalla proprietà, questa struttura.

Riusciranno i nostri eroi ad ottenere risposte? Ci auguriamo di si.

Saverio Iacobucci
M5S Termoli

Articolo precedenteMercatini per gli amanti «handmade e artigianato»
Articolo successivoSindaco Notarangelo conferisce benemerenza a equipe Oculistica di Larino