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CAMPOBASSO _ L’altra sera verso le 18.30 i ladri, malgrado l’inaspettato arrivo di ospiti sul posto, hanno portato via oggetti di valori e denaro, in un’abitazione a cavallo tra il Feudo di Campobasso e le contrade di Campodipietra. Questo furto si aggiunge ai tanti che avvengono ormai a cadenza quotidiana nelle principali città molisane, nei nostri comuni e nelle periferie urbane. I cittadini sono impauriti e rassegnati. Le istituzioni scrollano le spalle e le Forze dell’Ordine ci invitano a stare tranquilli perché nelle statistiche nazionali siamo agli ultimi posti per fatti criminosi e perché gran parte degli autori dei furti provengono da altri territori e sono bande specializzate dell’Est-Europeo.

Credo che un simile approccio è profondamente sbagliato, non dobbiamo abituarci a ritenere normale che ogni giorno vengono svaligiate case, rubate automobili o commessi altri fatti delittuosi e che i ladri siano stranieri o locali non cambia di molto la situazione di una famiglia che nottetempo viene narcotizzata e subisce la visita in camera da letto di estranei che frugano nei cassetti e nei pantaloni, prendono soldi e ricordi in oro, ti sfilano dalle tasche le chiavi della tua automobile con cui scappano via, salutando commossi per i mancati ostacoli, i pochi controlli territoriali ed i rari arresti. Sono a conoscenza dei tagli apportati nell’ultimo decennio alle Forze di Polizia che spesso non hanno né organico e né mezzi adeguati per contrastare i criminali.

E mi è chiaro che la devastazione apportata nell’ultimo ventennio al Codice Penale umilia Carabinieri, Finanzieri e Poliziotti, che nel giro di poche ore ritrovano il ladro appena arrestato al bar che li deride con un sorriso beffardo. Ma questi limiti non debbono privarci dell’obbligo di reagire incentivando le famiglie, gli operatori economici ed i negozianti a potenziare i sistemi antifurto, i comuni a puntare sull’ampliamento delle aree video sorvegliate e studiando le buone pratiche attivate in altri territori che hanno visto consolidarsi l’unità tra le Istituzioni, le Forze dell’Ordine, le Imprese, i Sindacati ed i Cittadini.

La Regione può agevolare con proprie normative di riferimento questi provvedimenti coordinando i comuni e aprendo un tavolo di confronto collaborativo col Ministero degli Interni, le Prefetture, le Questure ed i Comandi dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato ? Il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica può istruire qualche proposta operativa che ci costringe tutti a fare qualcosa di concreto anziché limitarsi a riunioni chiuse agli addetti ai lavori di cui l’opinione pubblica è permanentemente tenuta all’oscuro ?

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