StazioneTermoliTERMOLI – “La situazione molisana è sempre più sconfortante. Se da un lato continuiamo a non avere un collegamento rapido ed elettrico con la capitale ma tariffe aumentate del 9% negli ultimi 6 anni, dall’altro sono scomparsi i treni che dal 1882 collegavano Campobasso con l’Adriatico e la città di Termoli”. Così Legambiente Molise che chiede il ripristino della tratta ferroviaria Campobasso-Termoli.

È impensabile – dichiarano da Legambiente Molise – che il collegamento della città capoluogo di regione con la costa sia affidato solamente al trasporto su gomma – hanno proseguito -, che tra l’altro basa il suo percorso o su un ponte non ancora collaudato, o come nel caso del servizio sostitutivo, su autobus che per arrivare a destinazione impiegano addirittura più tempo rispetto a quello impiegato dal treno”.

L’associazione che raggruppa gli ambientalisti in Molise chiama in causa il Ministero delle Infrastrutture affinché intervenga: “perché il diritto alla mobilità è lo stesso in ogni parte d’Italia”. Problemi continui e disagi enormi si riscontrano anche sulla tratta Campobasso-Roma in cui la mancanza dell’elettrificazione della rete e la presenza di un unico binario sul 92% della tratta sono i principali elementi che rendono il trasporto poco efficiente. “Le biglietterie di Isernia e di Campobasso sono state finalmente riaperte. Nel caso di Campobasso dalle 6.10 fino alle 20.30 mentre ad Isernia solamente durante i giorni feriali, lasciando comunque i pendolari senza informazioni e possibilità di acquistare biglietti se non tramite le poche obliteratrici presenti. Sussiste poi un problema di concorrenza con il trasporto su gomma che non solo non riesce a coprire la domanda ma va a penalizzare il trasporto ferroviario poiché le fasce orarie delle due tipologie di trasporto in molti casi coincidono”.

Le soluzioni a questa condizione secondo Legambiente Molise: “potrebbero essere portate da una parziale correzione del tracciato, troppo tortuoso su alcuni tratti di linea, che allungano eccessivamente il percorso sfruttando ad esempio i fondi messi a disposizione dal patto per il sud per arrivare almeno a Isernia, ma anche dalla realizzazione di nuove fermate all’interno della cintura di Isernia e Campobasso, in prossimità di siti di interesse commerciale e/o culturale e delle nuove zone residenziali. In questo modo sarebbe possibile anche la realizzazione di un servizio metropolitano di superficie, che colleghi Venafro a Campobasso, utilizzando per questo scopo materiale rotabile idoneo”.

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