Ma non è solo questione di asili nido: è la totale assenza di serie politiche sociali e per il welfare che scoraggia. I progetti che abbiamo avuto il piacere di registrare, resistono il tempo di qualche comunicato stampa, ma i piani orari per le donne che lavorano, i servizi assistenziali, l’accessibilità economica di questi servizi, sono per troppe donne ancora una chimera. Che il Molise abbia un tasso di occupazione femminile molto elevato, è per certo una bella notizia: ma temo che i numeri da soli raccontino poco. Ad esempio, nel rapporto che Lei cita per suonare la fanfara, è detto che il Molise supera di oltre dieci punti maggiore la Lombardia sulla femminilizzazione delle imprese: egregio Presidente, posso nutrire qualche dubbio sul fatto che l’imprenditoria femminile molisana sia più forte di quella lombarda?
Posso chiedermi se forse l’utilizzo di forme imprenditoriali femminili non sia stato un escamotage per consentire a mariti e parenti l’uso di forme che usufruivano di incentivi regionali? Infine, mi lasci dire che mi fa sorridere il Suo impegno per “future progettualità” che intende mettere a servizio delle donne: se avesse voluto metterle in campo, oggi saremmo qui a festeggiarne con Lei l’avvenuto compimento. Magari, però, un gesto di buona volontà che sarebbe bene accetto per tante donne, mi sento di consigliarlo. Potrebbe chiedere al Suo Presidente Silvio Berlusconi di scusarsi, almeno l’otto marzo, con le tante donne che si sono sentite offese. Offese per aver scoperto, ad esempio, di guadagnare in dieci mesi di precariato quello che una velina guadagna in una serata di bunga-bunga; le infermiere che si mettono il camice vero per andare a lavorare e non per solleticare le fantasie di un uomo ossessionato; le donne che fanno politica con dignità, e non si vendono per un posto nel listino. I miei auguri sono per queste donne.”